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Tutti i prezzi pazzi dell'estate 2023: gli aumenti

Gli aumenti dell'estate

Scopriamo insieme tutti gli aumenti dell'estate 2023, con prezzi che continuano a salire in diversi settori.

La minaccia dei nuovi rincari continua. Gli aumenti dell’estate 2023 sono diversi e anche molto significativi. L’allarme del Codacons ha svelato i dati dei prezzi pazzi di quest’estate.

Tutti i prezzi pazzi dell’estate 2023: l’allarme del Codacons

Il caldo record e la minaccia dei nuovi rincari continuano a picchiare sul budget delle famiglie. L’ondata di calore ha portato ad un aumento dei consumi di frutta e verdura fresca di circa il 20%. Gelati e ghiaccioli sono aumentati del +15%, mentre le vendite di acqua in bottiglia si impennano del +25%. Salgono i consumi ma salgono anche le tariffe e per questo le associazioni di consumatori hanno lanciato l’allarme sui prezzi. “Quest’anno preparare pietanze fresche o piatti tipici estivi come la classica ‘insalata di riso’, ma anche dissetanti aperitivi come l’intramontabile ‘spritz’, risulterà sensibilmente più costoso. Questo perché il riso costa oggi il 32% in più rispetto allo scorso anno, i pomodori il 12,8% in più, mentre la voce radici, bulbi, funghi e altri vegetali (finocchi, carote, cipolle, aglio, asparagi, carciofi) ha subito aumenti medi del 23,6%; le patate sono rincarate addirittura del 26,9%, e per condire una pietanza con olio d’oliva occorre mettere in conto una maggiore spesa del 26,7%” ha dichiarato il Codacons, come riportato da La Stampa.

Tutti i prezzi pazzi dell’estate 2023: gli aumenti

Per la verdura fresca in media si spende il 17,8% in più, toccando il 22% per i cavoli. Gli aumenti per la frutta sono in media dell’8,3% con punte del 16% per le arance e del 15,2% per i frutti a bacca. Rincari del 18,9% per i gelati, mentre per una birra si spende in media il 13,2% in più. Le bevande gassate aumentano del 19,5%, i succhi di frutta del 15,8% e sono più cari anche aperitivi alcolici e acqua minerale, rispettivamente del +10% e del +11,9%. Ai rincari si aggiunge anche quello del grano, pasta e pane. “Lo stop della Russia all’accordo Onu per l’export alimentare dell’Ucraina, i raid che hanno distrutto 60mila tonnellate di grano e il crollo della produzione fino al -60% per gli effetti del clima, rischiano di scatenare uno tsunami che si riverserà direttamente sulle tasche delle famiglie. Un nucleo di 4 persone spende in media in Italia 1.320 euro annui per pane e cereali (pasta, riso, gallette, crackers, e derivati vari): un aumento dei prezzi al dettaglio del 10% per i prodotti derivati dal grano determinerebbe una maggiore spesa da +132 euro annui a famiglia solo per costi diretti. Ad esempio il prezzo della pasta, oggi attorno ai 2,09 euro al kg, salirebbe ad una media nazionale di 2,29 euro. Il prezzo del pane, invece, che oggi è attorno ai 3,9 euro al kg, arriverebbe a una media di 4,3 euro al kg” ha spiegato il presidente Furio Truzzi.