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Ucraina, Lavrov: "Liberare Donbass è la priorità". Kiev: "Russi entrati a Severodonetsk"

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Lavrov ha evidenziato che l'obiettivo primario della Russia è quello di liberare il Donbass: le truppe hanno già fatto ingresso a Severodonetsk.

Tramite le parole di Lavrov, la Russia insiste sulla necessità di liberare il Donbass dalle truppe ucraine; intanto la NATO ha fatto sapere che gli accordi sulla non espansione ad est non sono più vincolanti dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Lavrov: “Priorità è liberazione Donbass”

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che la priorità assoluta della Russia è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, “che ora sono riconosciute dalla Federazione come Stati indipendenti”. L’obiettivo, ha proseguito, è quello di spingere l’esercito e i battaglioni ucraini fuori da queste regioni. Alla domanda se la Russia intenda annettere i territori del Donbass, Lavrov ha risposto che non si tratta di annessione ma di un’operazione militare richiesta dalle due Repubbliche popolari.

Kiev: “Russi entrati a Severodonetsk”

Le autorità militari ucraine della provincia di Lugansk hanno riferito che le forze russe sono entrate alla periferia nordorientale e sudorientale di Severodonetsk, nell’Ucraina orientale. Le stesse hanno precisato che la città è stata bombardata dall’aviazione militare, che due civili sono stati uccisi e che cinque persone sono state ferite da un colpo di artiglieria caduto all’interno di un cortile dove un gruppo di civili stava preparando un pasto.

NATO: “Accordi su non espansione ad est non più vincolanti”

Il vice segretario generale dell’Alleanza guidata dagli Stati Uniti Mircea Geoana ha evidenziato che la NATO non è più vincolata dagli impegni passati a trattenersi dal dispiegare le sue forze nell’Europa orientale. La stessa Mosca, ha continuato, ha “privato di qualsiasi contenuto” l’atto costitutivo NATO-Russia attaccando l’Ucraina e interrompendo il dialogo con l’alleanza. L’accordo del 1997, che mirava a ripristinare le relazioni tra la Russia e l’Alleanza, prevedeva che entrambe le parti operassero per “impedire qualsiasi accumulo potenzialmente minaccioso di forze convenzionali nelle regioni concordate dell’Europa, inclusa l’Europa centrale e orientale“.