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Ue boccia ltalia su balneari e famiglie LGBTQ

Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni

L'Europa ha bocciato l'Italia su balneari e famiglie LGBTQ: al Parlamento Ue è tuttavia passato un emendamento di Verdi e sinistra con cui si denuncia "la retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtqi+".

L’Unione europea ha bocciato l’Italia sulla questione balneari e le famiglie LGBTQ. La Corte di Giustizia UE, riguardo al primo tema, ha spiegato come non ci possa essere una concessione relativa alla proroga sulle spiagge senza prima un bando di gara “imparziale e trasparente”. Sulla questione delle famiglie arcobaleno, da segnalare l’approvazione al parlamento europeo di un emendamento di Verdi e della sinistra, come denuncia della “retorica anti-diritti e anti-Lgbtqi+” che sarebbe alimentata da diversi “governi nell’Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia”.

Ue boccia Italia: su balneari non è più possibile indugiare

Sulla questione dei balneari l’Italia non potrà più indugiare: i giudici infatti hanno sancito precise indicazioni al riguardo. Matteo Salvini ha mostrato ottimismo, tramite alcune dichiarazioni riportate da Linkiesta: “La sentenza della Corte di Giustizia dà ragione all’approccio della Lega. È un grande successo per l’Italia che ci permette di tutelare migliaia di famiglie e di imprese balneari”.

Tutelare i diritti LGBTQ

Il parlamento europeo di Strasburgo ha visto l’approvazione di un emendamento di Verdi e sinistra che denuncia la “retorica anti-diritti e anti-Lgbtqi+” di diversi governi, tra cui la stessa Italia. L’emendamento è stato inserito in una risoluzione con cui si chiede all’Uganda il ritiro di alcune pene severe (ergastolo incluso) nei confronti di chi si dichiara omosessuale.