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Vaccino ai turisti, Regioni divise: Liguria, Campania e Sicilia pronte a stilare un piano

Vaccino turisti regioni

I governatori delle Regioni sono divisi sul tema del vaccino ai turisti: se per alcuni sarebbe impossibile, altri sono già pronti a stilare un piano.

Le Regioni sono divise sulla possibilità di programmare la somministrazione dei vaccini per i turisti: secondo alcuni governatori un assetto modulare della campagna in funzione degli spostamenti sarebbe impossibile da stilare in tempi brevi, ma altri ritengono che qualcosa si potrebbe programmare.

Vaccino ai turisti: Regioni divise

I tre principali ostacoli sollevati riguardano le banche dati che non collimano, il personale sanitario non trasferibile e la mancanza delle forniture di dosi già pianificate. Nella Conferenza delle Regioni in molti ritengono dunque che pianificare una campagna vaccinale per i turisti, soprattutto nelle due settimane centrali di agosto in cui realisticamente saranno da coprire 9,5 milioni di italiani tra i 15 e i 30 anni, sarebbe impossibile.

Eppure i territori a maggiore vocazione turistica, tra cui Liguria, Sardegna, Sicilia, Puglia e Campania, hanno fatto filtrare l’ipotesi che qualcosa si potrebbe programmare. A tal proposito stanno spingendo perché anche il commissario Francesco Figliuolo ribilanci le forniture.

Vaccino ai turisti, Regioni divise: Toti è pronto

Il presidente della Liguria Giovanni Toti avrebbe inoltre già dato istruzione di vaccinare tutti i residenti temporanei ma anche i turisti che decidono di iscriversi all’Asl come tali registrando la propria tessera sanitaria in modo da avere accesso agli stessi sistemi di prenotazione dei residenti. Il governatore ritiene che sia possibile garantire per chi fa questa procedura sia il solo richiamo che il ciclo completo.

Vaccino ai turisti: Regioni divise

L’assessore al Welfare della Lombardia Letizia Moratti ha invece frenato e aperto soltanto alle vaccinazioni dei lavoratori che tornano in estate nella regione di residenza tra cui ad esempio gli insegnanti. “Stiamo studiando un progetto per consentire a chi è stato vaccinato in prima dose in una regione diversa da quella di residenza di poter fare la seconda dose in quest’ultima“, ha spiegato.

Una soluzione sostenibile contando che da luglio a settembre sono attese 94 milioni di dosi di vaccino e che i lavoratori in rientro sono molti meno rispetto ai vacanzieri. Lo spazio per tentare una rimodulazione ed estendere la possibilità di vaccinarsi contro il Covid a chi si muove per turismo ci sarebbe anche, ma l’operazione incorpora in sé complessità politiche: si tratterebbe infatti di dare più fiale ad alcune regioni che non hanno ancora una capacità somministrativa efficace.