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Vaiolo delle scimmie, aumentano i contagi ma l’OMS assicura: "Nessuna pandemia in arrivo"

vaiolo delle scimmie siringa

Puoti (Niguarda) «Occorre essere previdenti necessaria la quarantena per chi ha avuto contatti con un infetto, questo è il miglior modo per limitare la diffusione dell’infezione»

Sono più di 250 i casi accertati nei Paesi che non avevano mai avuto casi di vaiolo delle scimmie in passato e in molti temono una nuova pandemia, ma dall’OMS arrivano notizie rassicuranti sulla potenziale diffusione del virus. Rosamund Lewis, responsabile tecnico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per il virus in una conferenza pubblica in Inghilterra, ha assicurato che la trasmissione avviene per contatto stretto, chiunque è a potenziale rischio della malattia indipendentemente dal suo orientamento sessuale, ma l’outbreak è sotto controllo.

Sufficiente un contatto stretto per essere contagiati

Sembrano dunque crollare col passare dei giorni le certezze della prima ora secondo cui la trasmissione avvenisse attraverso rapporti intimi e che ad essere colpiti fossero gay e bisessuali. «Non è trasmessa con liquido spermatico o vaginale – assicura Massimo Puoti, Direttore del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Niguarda di Milanoil contagio è correlato al contatto stretto che può verificarsi anche, ma non solo, in un rapporto sessuale». E fanno sapere dall’OMS che sono sempre di più i soggetti che hanno sintomi lievi: poche vescicole e solo concentrate nella regione genitale, talvolta quasi impossibili da vedere.

Perché è necessaria la quarantena

Secondo le ultime indicazioni, dunque, la diffusione può avvenire anche attraverso vestiti o lenzuola. A queste condizioni il raggio di azione del virus si allarga ed è dunque fondamentale limitare i contagi. «Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il focolaio è ancora controllabile: ma occorre essere previdenti e i contatti stretti vanno posti in quarantena proprio perché questo è il miglior modo di limitare la diffusione dell’infezione – sottolinea Puoti che aggiunge – comunque tra gli oltre 200 casi accertati nel mondo in paesi non endemici non si sono verificati decessi. Questo dimostra dunque che è una malattia con una mortalità bassa nel contesto in cui si sta diffondendo».

Sintomi lievi che durano alcune settimane

Febbre, stanchezza, linfonodi ingrossati sono i sintomi che accompagnano la comparsa di lesioni simili alle vescicole della varicella che si presentano nel tronco per poi via via diffondersi negli arti fino al dorso di mani e piedi. «Ha una incubazione tra i 5 e i 17 giorni – spiega l’infettivologo – si risolve da sola, non è pericolosa se non per le persone immunodepresse con un sistema immunitario compromesso».

Dal 2019 negli USA esiste un vaccino contro il virus monkeypox

Ad oggi non esiste una terapia contro il vaiolo delle scimmie, anche se dal 2019 gli Stati Uniti hanno un vaccino contro il virus “monkeypox. «Un dato interessante è che gli anziani e tutti coloro che hanno fatto il vaccino contro il vaiolo in giovane età sono protetti da questo virus – sottolinea Puoti che ricorda come in Italia fosse obbligatorio fino al 1986 -, invece i giovani ne sono sprovvisti e dunque più a rischio di contagio».