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Chernobyl, cosa è rimasto dopo il disastro nucleare

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L'esplosione nucleare del 1986 ha ridotto Chernobyl a città fantasma. Oggi dopo il disastro è ancora un luogo da visitare.

Questa breve guida vuole ripercorrere il disastro nucleare di Chernobyl soffermandosi, in modo particolare, sullo stato attuale in cui versa la tristemente nota località ucraina.

Chernobyl: quella maledetta notte del 26 aprile 1986

Il 26 aprile 1986 si verifica il più grande incidente nucleare della storia: nella notte esplode il reattore numero 4 della centrale di Chernobyl. L’evento, classificato con il massimo livello della scala INES, avviene in seguito a un test di valutazione (si desidera, difatti, stimare la capacità del reattore di autoalimentarsi in caso di blackout). Vengono, quindi, spenti i sistemi automatici di sicurezza, ma alcune considerazioni errate conducono a un improvviso aumento della potenza e della temperatura del nocciolo. Le tubature del sistema di raffreddamento si rompono, mentre una violenta esplosione causa lo scoperchiamento del reattore e un vasto incendio. Una nuvola di materiale radioattivo lambisce le aree circostanti la centrale per toccare poi Europa orientale, Finlandia, Scandinavia, Francia, Germania, Svizzera e Balcani.

I luoghi del disastro oggi

Chernobyl, Prypjat e i villaggi delle zone limitrofe vengono evacuati nelle ore immediatamente successive all’incidente. Tutti parlano di una banale misura cautelare con rientro nelle abitazioni nell’arco di pochi giorni, ma le cose vanno in ben altro modo. Prypjat, località poco distante da Chernobyl, contava, fino al 1986, cinquanta mila abitanti, mentre oggi è una sorta di città fantasma dove vivono pochissime persone. L’area circostante la centrale che è esplosa, in un raggio di 30 km, viene invece definita ancora oggi ‘zona di alienazione‘, ma niente al suo interno è rimasto come allora. Nei giorni successivi alla tragedia si cerca di bonificare l’intero spazio con l’aiuto di alcune squadre di liquidatori che, armati di idranti, lavano facciate e interni degli edifici, mentre tutti gli arredi vengono sotterrati nelle campagne circostanti.

Cosa rimane di Chernobyl

Chernobyl, allo stato attuale, è abitata da poche persone che lavorano nella centrale coprendo turni di 15 giorni; ciascun dipendente, giunto al termine del proprio operato, si allontana dalla zona (a scopo preventivo) per almeno 2 settimane. La cittadina conta, inoltre, un ostello (utilizzato come albergo), due mense, due punti vendita di prodotti alimentari, un ufficio postale e alcuni monumenti per commemorare le vittime. L’accesso ad alcune aree rimane, però, precluso in virtù della loro elevata radioattività; altre zone sono invece meno pericolose, ma tutto può cambiare nell’arco di pochi metri.