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Attentato New York, la rivendicazione dell'Isis: Saipov è un nostro soldato

Attentato New York

L'Isis rivendica l'attentato New York avvenuto lo scorso martedì 31 ottobre, in cui sono morte otto persone ed altre dodici sono rimaste ferite.

L’Isis rivendica l’attentato New York avvenuto lo scorso martedì 31 ottobre, in cui sono morte otto persone ed altre dodici sono rimaste ferite. A riportare questa notizia è la stampa internazionale, che cita il giornale online Al-Naba del gruppo jihadista. Sul settimanale di propaganda dell’Isis, infatti, si può leggere quanto segue: “Saipov, uno dei soldati dello Stato islamico, ha attaccato dei crociati in una strada di New York”.

Attentato New York

E’ arrivata la rivendicazione da parte dell’Isis per quanto riguarda l’attentato New York accaduto lo scorso martedì, che è costato la vita ad otto persone, mentre altre dodici sono rimaste ferite. A riferirlo è la stampa internazionale, che cita come fonte il sito online Al-Naba di proprietà del gruppo jihadista.

Sul settimanale di propaganda dell’Isis, infatti, si può leggere che “Saipov, uno dei soldati dello Stato islamico, ha attaccato dei crociati in una strada di New York”. Inoltre, il giornale online prosegue la propria rivendicazione dichiarando che, con la grazia di Allah, l’operazione ha innescato la paura nei crociati americani. Tanto da spingerli ad aumentare le misure di sicurezza e intensificare i dispositivi contro i migranti in Americana.

Lo stesso killer di New York, Sayfullo Saipov, in un biglietto aveva scritto di aver agito per l’Isis. Vicino al furgoncino bianco che è stato utilizzato dal terrorista sono stati rinvenuti degli appunti scritti a mano in arabo, che indicano appunto lealtà nei confronti dell’Isis.

Il Presidente americano, Donald Trump, ha reclamato per Saipov la pena di morte.

Pena di morte

Com già accennato in precedenza, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a richiesto la pena di morte nei confronti di Sayfullo Saipov, l’autore dell’attentato di New York che è accaduto lo scorso 31 ottobre.

Con un tweet pubblicato sul proprio profilo Twitter ufficiale, infatti, Trump ha affermato che il terrorista di New York era soddisfatto di ciò che aveva fatto. In più, ha anche chiesto che la bandiera dell’Isis fosse appesa nella sua camera di ospedale. Ma secondo Trump dovrebbe essere condannato alla pena di morte, in quanto ha ucciso otto persone, ferendone altre dodici.

Il Presidente americano aveva già avanzato l’ipotesi di inviare il ventinovenne uzbeko, che era arrivato negli Stati Uniti nel 2010, nel carcere di Guantanamo. Ovvero il penitenziario americano di massima sicurezza sull’isola di Cuba.

Il terrorista era residente a Tampa, in Florida. Ma viveva con la moglie e i tre figli a Patterson, in New Jersey. Lo stesso luogo dove ha noleggiato il pick-up che poi ha usato come arma nel corso dell’attentato New York di martedì.

Saipov, inoltre, possiede una green card e ha vissuto anche in Ohio. Lavorava come autista per Uber, come ha rivelato all’Fbi la stessa società. Un amico del killer, Kobiljon Matkarov, intervistato dal new York Post, ha dichiarato che Saipov era una persona molto amichevole, tanto da considerarlo come una sorta di fratello più piccolo.