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Chi è Eugene Cernan, l'ultimo uomo che ha camminato sulla luna

Eugene Cernan

Eugene Cernan è stato l'ultimo uomo a camminare sulla luna. Scopriamo insieme la vita e la carriera del celebre astronauta statunitense.

L’astronauta Eugene Cernan, morto all’età di 82 anni, è stato l’ultimo uomo a camminare sulla luna. Il 16 gennaio 2017 un tweet della Nasa da Washington ha annunciato la perdita dell’astronauta comandante dell’Apollo 17. «Siamo addolorati per la perdita dell’astronauta Eugene Cernan, l’ultimo uomo a camminare sulla luna», queste le testuali parole. Scopriamo insieme di più sulla vita e la carriera del celebre astronauta.

Biografia Eugene Cernan

Eugene Cernan nacque a Chicago il 14 marzo 1934. La sua carriera iniziò molto presto quando, nel 1963, entrò alla Nasa. La prima missione però arrivò solo nel 1966, anno in cui, insieme a Thomas Stafford, sostituì Charles Bassett e Elliott See che erano stati vittime di un incidente durante un’esercitazione. La missione, chiamata Gemini 9, diede a Cernan la possibilità di effettuare un cosiddetto “EVA”, ossia un’attività extra-veicolare. Cernan fu così il terzo uomo al mondo ad uscire fuori dalla sua navicella e “passeggiare nello spazio”. Successivamente Cernan andò sulla luna per ben due missioni: con Apollo 10 nel 1969 e con Apollo 17 nel 1972. Nel 1981 il celebre astronauta è diventato titolare di una società di consulenza per voli spaziali. La sua missione più recente sulla terra è stata quella di sponsorizzare gli orologi da polso Omega per astronauti. Negli ultimi anni infatti, molte solo le foto che lo ritraggono come testimonial dei famosi orologi.

Record spaziali

È suo il record di velocità, battuto il 26 maggio del 1969, nel viaggio di ritorno dalla luna. Mentre co-pilotava l’Apollo 10, Cernan raggiunse la velocità di 39.897 Km orari. Grazie invece alla missione Apollo 17, Cernan è l’ultimo uomo ad essere stato sulla luna. La missione Apollo 17 è stata l’undicesima missione sulla luna e l’ultimo lancio con uomini a bordo. Si tratta anche del primo lancio notturno, avvenuto il 7 dicembre 1972 dalla Cape Canaverlan Air Force Station, in Florida. Inoltre Cernan è una delle uniche tre persone al mondo ad aver viaggiato per due volte dalla terra alla luna. Ultimo record, non meno importante, è quello di essere tra i soli 12 uomini al mondo che hanno camminato sulla luna.

Missione Apollo 17

Come abbiamo detto, nel dicembre del 1972 Cernan è stato l’ultimo uomo a calpestare il suolo lunare con la missione Apollo 17. Vista la complessità della superficie lunare, piena di crateri e riempiti di frane, la Nasa per quest’ultima missione scelse come comandante del Saturno V proprio Cernan per la sua grande esperienza. Il 14 dicembre, prima di abbandonare il suolo lunare, il comandante Cernan, insieme al suo compagno Schmitt, raccolsero una roccia. Una parte di essa è oggi esposta al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Su questo episodio Cernan pronunciò le testuali parole: «Quando consegneremo questa roccia a Houston vorremmo ripartire una parte di essa con tanti Paesi del mondo intero. Sperando che sia presa a simbolo di quello che sono stati i nostri sentimenti e i sentimenti del programma Apollo, un simbolo di umanità: che si possa vivere in futuro in pace e armonia.»

Il libro di Cernan

The Last Man on the Moon, il libro pubblicato dall’astronauta nel 1999, descrive la sua avventura “spaziale” attraverso le missioni Gemini e Apollo. Non solo passione ed emozione ma anche paura, fatica e sacrificio. L’autore apre dicendo di aver desiderato per tanti anni scrivere un libro per i suoi nipoti e per ringraziare le persone che lo aiutarono a raggiungere la luna. The Last Man on the Moon assomiglia a tratti a un diario di bordo, grazie ai dettagli sulle condizioni del tempo e sul viaggio in generale. Nel libro inoltre non manca neanche la descrizione dei piccoli incidenti di percorso. Ad esempio Cernan racconta di quando, al Kennedy Space Center, Gus Grissom aveva problemi di comunicazione e non riusciva a sentire i compagni. Celebre la risposta di Cernan all’amico: «Come possiamo pensare di andare sulla luna se non riusciamo a comunicare a due o tre isolati di distanza?»