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Il corpo delle api

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Tutte le api nascono da piccole uova deposte dalla regina. Durante la vita cambiano tre volte radicalmente aspetto. Quando sono "cuccioli" hanno la forma di piccoli vermetti bianchi che vivono nelle celle esagonali. Dopo, sempre all'interno delle celle, diventano delle "pupe", cominciano ad avere un...

Tutte le api nascono da piccole uova deposte dalla regina. Durante la vita cambiano tre volte radicalmente aspetto. Quando sono “cuccioli” hanno la forma di piccoli vermetti bianchi che vivono nelle celle esagonali. Dopo, sempre all’interno delle celle, diventano delle “pupe”, cominciano ad avere una forma simile alle api, ma sono bianche e non hanno le ali. Durante questa fase occupano tutto lo spazio della cella, non mangiano e stanno ferme come se dormissero. Infine, con la “metamorfosi”, assumono l’aspetto d’insetto adulto, quello che tutti conosciamo.
Come tutti gli insetti hanno il corpo suddiviso in tre parti: il capo, il torace e l’addome.
Nel capo ci sono gli occhi, le sensibilissime antenne e la bocca.
Le api hanno due grandi occhi composti (con migliaia di faccette) e tre piccoli occhi semplici. Non vedono i colori come noi, infatti sono in grado di riconoscere il giallo, il verde, l’azzurro ma non distinguono il rosso. In compenso vedono perfettamente l’ultravioletto.
Molte piante, per poter fare i frutti e quindi riprodursi, hanno bisogno delle api (funzione impollinatrice).
Le antenne sono importantissime per le api. E’ con queste, infatti, che sentono i sapori, gli odori, la temperatura e il grado di umidità. Con le antenne, inoltre, le api “toccano” gli oggetti per riconoscerne la forma.
La capacità di sentire gli odori delle api è simile a quella degli uomini ma con una importante differenza. Grazie al fatto che i loro organi olfattivi sono sistemati sulle antenne che sono mobili, e non all’interno di cavità come nell’uomo (narici), sono in grado di capire anche dall’odore la forma degli oggetti. Per loro, cioè, una goccia di miele ha un odore diverso da una strisciolina di miele.
Proprio per queste loro eccezionali capacità le api riescono ad effettuare, nell’oscurità dell’alveare, lavori di estrema precisione come la cura delle larve o la costruzione dei favi.
La bocca ha una forma adatta a “leccare” ed “aspirare” il nettare dai fiori ed è assolutamente incapace di mordere e tagliare a differenza delle cugine vespe o dei cugini calabroni. Nel torace ci sono le ali, usate dalle api per volare ma anche per raffreddare l’alveare quando fa troppo caldo (funzione di ventilatore), e sei zampette dotate di vari strumenti che usano per la raccolta del polline e per pulirsi.
L’addome non ha appendici (zampe o ali), contiene il tubo digerente e vari organi. In fondo all’addome si trova il pungiglione, l’arma di difesa delle api. Ha una forma particolare, a doppio seghetto con i denti rivolti in avanti. Quando l’ape punge, a causa di questa forma, spesso il pungiglione rimane conficcato nei tessuti della vittima e l’ape muore. Non succede così quando l’ape punge altri insetti perché la loro “pelle”, che è poco elastica, non trattiene il pungiglione.
Le api pungono solo per difendere la loro famiglia o loro stesse, non sono affatto insetti aggressivi e litigiosi.
Il loro corpo non ha, come il nostro, uno scheletro: è sorretto e protetto da una specie di corazza, la cuticola.