> > Omicidio in carcere, trovato morto giovane che aveva ucciso la figlia neonata

Omicidio in carcere, trovato morto giovane che aveva ucciso la figlia neonata

Omicidio in carcere

Omicidio in carcere, un giovane di 22 anni è stato trovato morto nel carcere dove era detenuto. Terribile il suo crimine, aveva ucciso a mani nude la figlia neonata.

Omicidio in carcere, il 22enne di Wakefield Liam Deane è stato trovato senza vita nel carcere dove era rinchiuso. Si sospetta di un altro carcerato, un tale John Westland (28 anni). Tuttavia, non sappiamo quanti, anche tra i suoi familiari, stiano piangendo la morte di Liam Deane. Infatti, il ragazzo si è macchiato di un crimine orribile. Lo scorso luglio, infatti, Liam Deane ha ucciso Luna, la figlioletta neonata, perché la piccola faceva troppo chiasso, per poi dire alla madre che la bimba era caduta.

Omicidio in carcere

In galera Liam Deane forse stava riflettendo sul suo terribile gesto. Si spera che l’abbia fatto, che si sia pentito e che abbia chiesto perdono. Perché ha avuto decisamente poco tempo per farlo. Infatti, un’omicidio in carcere ha posto fine alla sua breve esistenza, segnata profondamente da un atto terribile e disumano. Un altro carcerato, un certo John Westland, pare abbia deciso di vendicare la piccola Luna, uccisa lo scorso luglio. In verità le indagini sono ancora in corso, e la polizia sonda tutte le ipotesi possibili all’interno della vicenda.

omicidio in carcere

Omicidio della figlia

Il fattaccio, di cui è colpevole, è talmente abominevole, che oscura l’omicidio in carcere dello stesso Liam Deane. Siamo a luglio, la piccola Luna era nata solo due giorni prima. La madre, Karen Bissett, 21 anni, aveva lasciato la creatura in braccio al padre per andare a riposarsi un po’. Chi non voleva riposare era Luna, la quale continuava a strillare e a piangere. E qui è successa una cosa inspiegabile. Preso da un raptus violento, Liam Deane penso che per farla smettere ci volessero di pugni. Fece proprio così, colpendo violentemente la testa della povera bambina. La bambina smise di strillare, ma aveva riportato gravi danni al viso e sul corpo, oltre che ad una lesione cerebrale. Il cranio dei neonati, tra l’altro, non è ancora del tutto sviluppato.

Liam Deane fece poi finta che nulla fosse successo, e ripose la figlia nella culla. Successivamente, il giorno dopo, giustificò le lesioni di Luna alla madre, dicendole che la bimba era caduta. Qui parte la corsa all’ospedale. Ma i medici non potevano essere ingannati così facilmente. I dottori hanno immediatamente capito che la spiegazione fornita loro non poteva essere valida, e quindi hanno subito fatto denuncia. Chiuso in un angolo dalle autorità locali, Liam Deane ha dovuto confessare tutto.
Luna morì dopo aver lottato per tre giorni contro la morte. Ma la violenza inflitta del padre è stata più forte della sua linfa vitale, del suo esile corpo da neonata, delle sue ossa morbide. Lo stesso legale che sosteneva l’assassino, l’avvocato Richard Wright, ammise di poter fare ben poco.