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Terrorismo, Minniti: 'Trovato accordo internazionale coi grandi provider'

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E' stato compiuto oggi un importante passo in avanti verso una grande allenza tra i governi e i grandi provider nel nome di principi della libertà e sicurezza.

E’ stato compiuto oggi un importante passo in avanti verso una grande allenza tra i governi e i grandi provider nel nome di principi della libertà e sicurezza. Ad affermarlo è Marco Minniti che ha da poco terminato il G7 dei ministri dell’Interno a Ischia che si sono incontrati insieme ai grandi della Rete per bloccare i contenuti provenienti dal mondo del terrorismo.

L’incontro tra i governi e i grandi provider

Internet, si sa, è uno straordinario veicolo di libertà e cultura e proprio in virtù di questo ruolo di fondamentale importanza nella vita quotidiani di tutte le persone è fondamentale attuare misure che, se non prevengano, almeno contengano i rischi che la Rete può portare con se.

La lotta al terrorismo

Durante il G7 organizzato ad Ischia e che ha visto l’incontro tra governi e principali provider, sono stati decisi alcuni punti salienti che andranno attuati al fine di garantire la libertà e la sicurezza mentre si naviga in Internet.

Alcuni di questi provvedimenti decisi dai big della politica vogliono, innanzi tutto, bloccare tutti quei pericolosi processi di radicalizzazione via web, quindi impedire che sermoni e slogan inneggianti la violanza, inviti al jihad e istruzioni per compiere attentati e realizzare ordigni rudimentali ma di grande impatto distruttivo, possano circolare liberamente in rete e rischiare di arrivare a destinazione.

In poche parole si vuole ridurre in maniera drastica, perchè sperare di eliminarla completamente è impossibile, l’attività di proselitismo attraverso il web.

I big della Rete chiamati all’incontro

L’incontro tra governi e provider fa riferimento principalmente ai big della Rete, quali Google, Microsoft, Facebook e Twitter.

Al termine dell’incontro i provider hanno garantito che si impegneranno fondamentalemente su tre punti cruciali: il blocco automatico e tempestivo di immagini e contenuti che siano considerati incitamento al terrorismo, la collaborazione tra provider e piattaforme che, seppur realtà minori, hanno milioni di utenti registrati e, soprattutto, una chiara ed esaustiva contronarrativa ai messaggi jihadisti.

Quello che ha sottolineato il Ministro Minniti è che Internet è uno straordinario strumento in grado di veicolare libertà e partecipazione e, proprio per questo motivo, non può in alcun modo essere messo in discussione e minato dalle attività pericolose di criminali affiliati al terrorismo.

I Ministri G7 impegnati in un’azione comune a Raqqa

Durante l’incontro è stata presa un’altra importante decisione, quella di avviare un’azione comune per la raccolta e la condivisione delle informazioni a Raqqa, storica capitale dell’Isis, tornata ora sotto il controllo dell’esercito iracheno.

Un network per verificare l’identità dei migranti

A margine dell’incontro, il Ministro Minniti e il Segretario del Dipartimento di Sicurezza interna degli Stati Uniti, Elaine Duke, hanno firmato un’intesa volta a rafforzare la cooperazione nelle prevenzione e nella lotta alla criminalità e al terrorismo.

Questa intesa tra i due Stati prevede lo scambio dei dati dattiloscopici e consente, in questo modo, di creare un meccanismo di base al quale i rispettivi punti di controllo nazionali possono accedere ai dati contenuti per verificare le impronte digitali, e quindi l’identità, dei migranti.