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Aggressione Milano, uomo ferisce un passante alla testa

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Aggressione a Milano, un uomo del Camerun ha aggredito con una spranga un passante serbo che stava attendendo il tram. E' grave

Aggressione a Milano, paura e déjà vu nella serata di martedì 23 gennaio. Uno squilibrato di origine camerunese ha aggredito senza motivo un passante, di origine serba, ferendolo alla testa con una spranga. Il teatro di questo violento episodio è stato l’incrocio tra via Ripamonti e viale Sabotino. L’aggressore è stato arrestato dai Carabinieri, mentre la sfortunata vittima è in gravi condizioni all’ospedale Policlinico. Il fatto ricorda molto il caso del ‘picconatore’ Kabobo del maggio 2013, che portò alla morte di tre persone.

Aggressione Milano

L’episodio di aggressione è davvero senza senso. Un camerunese di 32 anni, nella serata di martedì 23 gennaio, verso le ore 22,30. L’uomo era sceso dal tram e, preso da non si sa bene cosa, ha iniziato a spaccare tutto ciò che trovava in giro. Purtroppo ha trovato una spranga, e successivamente uno sfortunato serbo di 31 anni che stava attendendo il tram 9. Il punto dell’aggressione si trova nell’incrocio tra via Sabotino e via Ripamonti. Con l’arma brandita in mano il camerunense si è avvicinato alle spalle del serbo (a lui totalmente ignoto) e lo ha ferito con violenza al capo più volte ripetutamente. La sfortunata vittima non si è accorta dell’arrivo dell’altro uomo, anche perché in quel momento stava ascoltando musica con gli auricolari. Subito dopo l’aggressione, l’africano è corso in fuga lungo via Ripamonti. Le condizioni del serbo appaiono fin da subito gravi, ma si spera ancora di salvarlo presso il Policlinico di Milano. I carabinieri, prontamente intervenuti, hanno arrestato l’aggressore in via Ripamonti. Dovrà adesso rispondere di tentato omicidio. A chiamare i rinforzi è stata una giovane donna. Anche lei stava aspettando un tram, ed ha notato l’aggressore di 32 anni scendere dal mezzo e aggirarsi in zona con atteggiamento violento. Dopo averlo visto prendere a calci un bidone della spazzatura e tentare di sradicare un paletto dal terreno, si è accorta che aveva recuperato una spranga di ferro da 80 centimetri da dietro un’edicola. Adesso, dopo questa aggressione, si prevedono ulteriori dibattiti nei prossimi giorni sull’immigrazione e sul suo regolamento.

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Precedente caso Kabobo

Il caso di martedì 23 gennaio somiglia al drammatico caso del maggio 2013 che vide come protagonista il picconatore Kabobo. L’uomo, orginario del Ghana, aveva ucciso in quel periodo tre persone trafiggendole con un piccone. Il caso, avvenuto nella zona di Niguarda, fece molto scalpore, sorpattutto perché l’assassino sarebbe dovuto essere rimpatriato.
Kabobo è stato poi condannato a 20 anni di carcere. Nel suo caso, l’autore della terribile aggressione è stato considerato in grado di intendere e di volere. La difesa dell’imputato aveva chiesto la derubricazione del fatto a lesioni, sostenendo che la volontà di Kabobo fosse stata in realtà quella di sottrarre alle vittime qualche bene o del denaro e non quella di procurare la loro morte. Il legale ha chiesto di nuovo le attenuanti generiche, che non erano state riconosciute.