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Ambrogino d'Oro a Giulia Tramontano, le parole dei genitori

Ambrogino d'Oro Giulia Tramontano

"Se Giulia potesse essere qui sarebbe fiera di lei e di quello che ha fatto" afferma la sorella Chiara

Papà Franco e mamma Loredana hanno ritirato a Milano l’Ambrogino d’Oro assegnato dal Comune alla memoria della figlia Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato lo scorso maggio.

Le parole dei genitori di Giulia

Sono venuti dal Sud, dalla loro casa a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, i genitori di Giulia insieme a uno zio e alla sorella Chiara. Oggi, in occasione della festa di Sant’Ambrogio patrono di Milano, la coppia ha ritirato la massima onorificenza concessa dal Comune durante una cerimonia al teatro Dal Verme.

Afferma papà Franco: “Per noi sicuramente questa è una grande soddisfazione, è la cosa più importante che è successa dopo la perdita di Giulia. Abbiamo già ringraziato il Comune di Milano. È una grande soddisfazione perché è un messaggio anche per tutte quelle persone che vengono dal sud con la speranza di realizzarsi. A Giulia purtroppo non è stato permesso.”

Commenta poi la sorella Chiara: “Noi ringraziamo il Comune per l’onore, solo questo vogliamo dire. Se Giulia potesse essere qui sarebbe fiera di lei e di quello che ha fatto.”

La motivazione

Tra la commozione della famiglia, viene letta la motivazione per cui è stato attribuito il riconoscimento a Giulia: “Milano diventa la sua nuova casa quando decide di trasferirsi qui per realizzarsi in autonomia nella vita e nel lavoro. Allontanarsi dalla terra d’origine e dagli affetti per trovare la propria strada é una scelta forte e racconta tutta la determinazione di una donna dall’attitudine sempre dolce e gentile. La sua giovanissima vita, piena di speranza e ambizioni, viene stroncata da una violenza efferata e ripugnante che uccide anche Thiago, il bambino che porta in grembo”.

Prosegue: “Conservare il suo ricordo, onorare la sua storia, raccontare la tragedia che ne ha spezzato i sogni sono il modo per rifiutare la violenza e i soprusi contro le donne, in ogni forma e manifestazione. Un monito per tutti e tutte a rinnovare l’impegno culturale e sociale nella prevenzione e a lavorare congiuntamente per il sostegno delle vittime. Perché non sia mai più troppo tardi.”