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Calciomercato, la Turchia allunga a causa del terremoto

I calciatori del Galatasaray all'opera per aiutare i terremotati

Tutto doveva chiudersi insindacabilmente oggi per la finestra invernale ma non sarà così: calciomercato, la Turchia allunga a causa del terremoto

Mentre i calciatori di Galatasaray e di altre squadre sono impegnati a dare una mano negli hub di aiuto ai loro connazionali arriva una notizia sul calciomercato di un paese in ginocchio: la Turchia allunga a causa del terremoto. La Fifa ha concesso la proroga alla Federcalcio di Ankara con deadline al 18 febbraio. Da quanto si apprende infatti era stata proprio la Federcalcio turca a presentare nelle scorse ore istanza di differimento dei termini per la tremenda situazione nazionale.

Calciomercato, la Turchia allunga per il terremoto

La FIFA ha detto si ad una proroga di dieci giorni per la finestra invernale di calciomercato a causa del terremoto di lunedì scorso. I media spiegano che la nuova deadline per le operazioni è stata fissata per la giornata di sabato 18 febbraio. La proroga per la finestra invernale di calciomercato in Turchia era un atto necessario e dovuto: la sessione doveva chiudere oggi, mercoledì 8 febbraio, e invece adesso i club turchi, avranno tempo fino a sabato 18 febbraio per completare i trasferimenti. Ecco la nota: “In conformità con il regolamento FIFA, la finestra di calciomercato invernale 2022-2023 è stata fissata dal 12 gennaio all’8 febbraio 2023”. 

Cosa spiega la nota della Federcalcio

“Tuttavia, A causa della dichiarazione di lutto nazionale per gli eventi sismici nel nostro Paese e la decisione dello stato di emergenza in dieci province, la nostra federazione ha presentato domanda ufficiale alla FIFA in data 6-2-2023 al fine di evitare eventuali negatività nei trasferimenti e ha richiesto l’estensione della finestra dei trasferimenti”. E in chiosa: “Nella trattativa con la FIFA è stata ottenuta l’approvazione verbale per l’estensione di dieci giorni del periodo di trasferimento e si è in attesa dell’iter per approvazione scritta“. Magari in questo periodo di “negatività” ce ne sono altre, verrebbe da pensare.