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Caro energia, proteste nelle piazze italiane. Bollette bruciate e un appello: "Fermate la guerra"

Proteste caro energia

In diverse città in tutta Italia i manifestanti si sono radunati per chiedere un intervento immediato contro i nuovi aumenti di luce e gas.

L’Unione sindacale di base (Usb) lunedì 3 ottobre 2022 ha organizzato diverse proteste contro il caro energia in decine di piazze italiane. “Non riusciamo più ad andare avanti, stiamo pagando bollette quadruplicate. Ne risentono i cittadini e lavoratori, che prima o poi verranno licenziati dalle aziende costrette a chiudere“, è il loro appello.

La protesta a Cagliari

A Cagliari, i manifestanti sono andati sotto le sedi di Enel e Inps con le bollette in mano e sui cartelloni per denunciare le speculazioni delle multinazionali e la tragica situazione in cui si trovano alcune famiglie. “Secondo l’Istat, le voci legate all’abitazione (energia, riscaldamento, acqua, ecc.) hanno avuto un incremento del 26%“, ha evidenziato Enrico Rubiu, uno dei portavoce della protesta in Sardegna.

La protesta a Torino

A Torino, i dimostranti si sono trovati davanti a un energy store di Eni, che per precauzione aveva chiuso le saracinesche. “La salita dei prezzi è determinata dalla scelta dei governi di restare su posizioni imperialiste e dalla vergognosa speculazione portata avanti dalle imprese. L’energia deve essere pubblica: è l’unico modo per avere un tetto ai prezzi”, ha dichiarato il rappresentante di Usb Torino Enzo Miccoli.

La protesta a Bologna

A Bologna, i manifestanti hanno bruciato in piazza le fotocopie delle bollette del gas di Hera e Illumia, arrivate a 700-800 euro. “Sono costretta a fare la doccia in ospedale per risparmiare e arrivare a fine mese”, ha denunciato un’operatrice sanitaria, raccontando di essersi trovata una bolletta da 220 euro a fronte di uno stipendio di 1.100 al mese e un affitto di 485.

Chi deve pagare questa crisi, non siamo noi, non sono i lavoratori, i giovani, i precari, ma sono le aziende che stanno facendo extraprofitti”, ha commentato la portavoce nazionale di Potere al popolo, Marta Collot, che ha chiesto che la guerra in Ucraina finisca il prima possibile.

La protesta a Roma

Anche a Roma ci sono stati dei falò delle bollette di gas e luce al grido: “Ladri di Stato, restituite quello che avete rubato”. Decine di persone si sono radunate davanti alla sede della Cassa depositi e prestiti, che “in questa crisi si sta arricchendo come mai prima”.

Nuove proteste contro il caro energia il 13 ottobre

Secondo Usb, ci sono due strade da percorrere: “una soglia, per tutte le famiglie, sotto la quale non si paghi l’energia elettrica, in quanto bene di prima necessità. Una soglia decisa in base a un prezzo controllato” e le stanze della giustizia. L’Usb ha infatti presentato in diverse città un esposto alla Procura contro le condotte poste in essere dalle società che commerciano gas, energia elettrica e prodotti petroliferi ai danni della collettività nel silenzio più assordante di enti e ministeri preposti al controllo”.

Le piazze d’Italia si sono mostrate concordi e hanno chiesto che la guerra in Ucraina sia fermata. Da Milano, i dimostranti hanno lanciato un appello al governo: “prendere una posizione sul conflitto che che sia favorevole ai cittadini, smettendo di inviare armi e facendo sì che l’Europa diventi soggetto portatore di pace attraverso trattative che non alimentino una sola parte”.

Il nuovo appuntamento per le proteste è fissato per giovedì 13 ottobre: #ioapro ha annunciato su Facebook di avere molti pullman confermati con destinazione Roma.