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Caso weinstein: polizia di new york pronta all'arresto

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Secondo i media statunitensi, la polizia di New York ha raccolto abbastanza prove per mettere in manette Harvey Weinstein

Importante svolta nel caso Weinstein. La polizia di New York, da quando è stato aperto il vaso di Pandora, si è messa al lavoro e ha indagato. Avrebbe raccolto prove sufficienti e schiaccianti per poter arrestare il celebre produttore cinematografico, accusato da più attrici di molestie sessuali. Adesso manca solo la firma del procuratore Cyrus Vance. Per ironia della sorte, l’arresto potrebbe aver luogo proprio oggi 8 marzo, giorno della festa della donna.

Caso Weinstein arresto

Nuovi sviluppi sul caso Weinstein. Il celebre produttore cinematografico potrebbe finire presto un manette. Lo scrivono i media degli Stati Uniti. La polizia di New York, che ha svolto le indagini fin da quando sono state lanciate le prime accuse, ha lavorato sodo in questo periodo. E ha trovato diverse prove schiaccianti. A questo punto bisogna agire con l’arresto di Harvey Weinstein. Manca solo la firma adel procuratore distrettuale Cyrus Vance. L’arresto potrebbe avvenire da un momento all’altro. Anche oggi 8 marzo, giorno della festa della donna. Il caso Weinstein acquisterebbe un sapore molto ironico se dovesse essere così.

Le vittime

Harvey Weinstein, il produttore più grosso di Hollywood, ha molestato sessualmente una serie di donne. Dalla sua posizione data dal suo lavoro, queste vittime gli gravitavano intorno. I fatti, sono rimasti taciuti per anni, decenni in alcuni casi. Giunti a galla lo scorso ottobre, hanno innescato una reazione a catena di accuse gravi e confessioni. L’elenco comprende attrici molto importanti e di successo. Tra le altre, vi figurano Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie, Asia Argento, Lucia Evans, Cara Delevigne, Rose McGowan. Il produttore cinematografico ha molestato anche Giovanna Rei.

Produttrice suicida

Il caso Weinstein ha avuto pesanti conseguenze anche tra un’altra donna, etichettata come colpevole di aver fatto tacere la grave situazione. Si tratta di Jill Messick, produttrice cinematografica 50enne, che ha perso la sua guerra contro la depressione e ha deciso di togliersi la vita. Il suo nome era saltato fuori nella bufera che mise in luce le molestie sessuali di Harvey Weinstein. Tra le principali vittime dell’importante produttore cinematografico c’era anche Rose McGowan. Jill Messick è stata infatti agente di questa attrice. Nella tempesta che è scaturita dalle accuse di molestie nei confronti di Harvey Weinstein, la donna suicida è stata accusata da Rose McGowan di averla invitata a non denunciare nulla e a tacere. I parenti di Jill Messick, però, non ci stanno ed accusano la stampa, Harvey e Weinstein e Rose Mcgowan di averla spinta al suicidio.

Raffaele Morelli

Su tutta questa storia di molestie sessuali, si era espresso il professore Raffaele Morelli, che diede, nel corso di un’intervista concessa a Le Iene, un parere interessante ed un po’ impopolare. Secondo lui, da una parte c’era un essere malato come Harvey Weistein, e dall’altra la ‘prostituta che c’è in ogni donna’, che seduce per ottenere vantaggi.