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Consiglio superiore della magistratura boccia la riforma Cartabia: “Blocca i processi, impatto negativo"

Riforma

Il Consiglio superiore della magistratura ha bocciato la riforma Cartabia sottolineando il suo impatto negativo sul proseguimento dei processi.

Il Consiglio superiore della magistratura si è espresso in modo negativo nei confronti della riforma della prescrizione presentata dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia.

Consiglio superiore della magistratura boccia la riforma Cartabia

In modo del tutto autonomo e senza rispondere ad alcuna richiesta di consulenza proveniente dagli organi governativi, la sesta commissione del Consiglio superiore della magistratura si è espressa a proposito della riforma della Giustiziarecentemente avanzata in contesto covernativo.

Il Consiglio superiore della magistratura, infatti, si è espresso in modo contrario rispetto alla riforma della prescrizione orgogliosamente annunciata dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia.

In considerazione di quanto asserito dalla maggior parte dei magistrati italiani, il Consiglio superiore della magistratura ha bocciato con fermezza e convinzione il meccanismo della improcedibilità associato a tutti quei processi che superano i due anni di durata in appello e un anno in Cassazione.

Consiglio superiore della magistratura boccia la riforma Cartabia: votazione

Per quanto riguarda il parere contrario alla riforma Cartabia, la votazione del Consiglio superiore della magistratura si è conclusa con quattro voti volti a bocciare il documento presentato dalla ministra della Giustizia e due membri del Consiglio che hanno deciso di astenersi.

In seguito alla votazione, il risultato emerso è stato commentato dal presidente della sesta commissione Fulvio Gigliotti, un docente eletto in Parlamento in seguito a una segnalazione del Movimento 5 Stelle.

Il presidente della sesta commissione, infatti, ha dichiarato quanto segue: “Riteniamo negativo l’impatto della norma, perché comporta l’impossibilità di chiudere un gran numero di processi”.

La tesi sostenuta dal professor Fulvio Gigliotti, inoltre, è stata avvalorata dall’intero Consiglio superiore della magistratura che ha ribadito: “La disciplina non si coordina con alcuni principi dell’ordinamento come l’obbligatorietà dell’azione penale e la ragionevole durata del processo”.

Consiglio superiore della magistratura boccia la riforma Cartabia: preoccupazioni

A proposito delle preoccupazioni che hanno scosso il mondo giuridico italiano in seguito alla presentazione della riforma della Giustizia, la ministra Cartabia ha spiegato: “Evitare che l’impatto di una novità come ‘l’improcedibilità’ non provocasse un’interruzione di procedimenti importanti è una preoccupazione molto seria che anche il governo ha avuto sin dall’inizio ed è il terreno sul quale si stanno valutando proprio questi accorgimenti tecnici”.