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Cosa si mangiava nel Rinascimento?

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Durante il Rinascimento le abitudini alimentari erano ben diverse rispetto alle nostre. Scopri che cosa veniva mangiato e per quale motivo.

Il Rinascimento è famoso per la grande ripresa culturale d’ arte e scienza che subì l’Europa nel XVI secolo. Le sue nobili idee, così sofisticate e la trasformazione intellettuale che produsse, ha giocato un ruolo fondamentale nell’avvio dell’età moderna. Tuttavia, un fatto meno noto è che i piatti tipici preparati durante il Rinascimento rispecchiavano fedelmente l’atmosfera e la mentalità di questo periodo storico.

Pasti nel Rinascimento

I pasti rinascimentali erano preparati con lo scopo di essere non solo appetitosi, ma anche esteticamente piacevoli. I tipi più comuni di alimenti serviti durante il Rinascimento comprendevano arrosti, zuppe, insalate e pasta. Solitamente tutti venivano accompagnati da una grande varietà di contorni. Bisogna far notare come la gente del Rinascimento non ha mai avuto accesso a molti cibi che al giorno d’oggi sono presenti comunemente sulle nostre tavole. Nonostante questo i loro pasti erano allo stesso ricchi, raffinati e nutrienti. Indipendentemente dal fatto che il cibo fosse posto sulle tavole nei castelli della nobiltà o nelle umili case dei contadini, la cucina rinascimentale ha avuto dei sapori così caratteristici. Per questo motivo sono sempre di più i cuochi che tendono a ricreare le pietanze tipiche del periodo rinascimentale attraverso le loro ricette.

I primi

Il primo piatto tipico del Rinascimento era il brodo, preparato facendo bollire una miscela di carni, verdure e spezie in acqua. La carne sarebbe poi stata tolta dal brodo e mangiata separatamente con erbe cotte. I primi piatti come il semolino, vermicelli e maccheroni sono stati introdotti dopo la spedizione di Carlo VIII in Italia. Anche se la salsa di pomodoro al giorno d’oggi è molto comune, durante il Rinascimento il pomodoro non era disponibile, vennero introdotti nel XVI secolo in Europa dagli esploratori spagnoli. Invece, si era abituati a salse a base di olio d’oliva, burro e panna.

I secondi

Per quanto riguarda i secondi gli alimenti maggiormente consumati erano quelli a base di carne. Questo perché una delle attrattive principali di quel periodo storico era la caccia che produceva una gran quantità di cibo. L’ arrosto ha avuto un posto importante nella cucina rinascimentale ma venivano in genere preparati in un modo leggermente diverso da quello che viene fatto oggi. Per esempio il manzo, e più in generale tutta la carne, veniva sempre bollita. Questo veniva fatto per evitare la contaminazione dei batteri, visto l’impossibilità della gente di mantenere la carne conservata in maniera corretta.

Condimento principale dell’arrosto erano del succo d’arancia e dell’ acqua di rose che venivano versati sopra l’arrosto. Successivamente veniva completamente cosparso di spezie e zucchero. La selvaggina di grandi dimensioni come i cigni e i pavoni erano serviti arrostiti durante le feste, matrimoni o altre celebrazioni. I contorni che rappresentavano una grande aggiunta ai ricchi pasti del Rinascimento comprendevano una vasta gamma di dolci che avevano come ingredienti: mele, mele cotogne, castagne e altri frutti.

I dessert

Un capitolo a parte meritano i dessert. Durante il periodo rinascimentale non esistevano infatti dei veri e propri dolci che venivano serviti dopo il pasto principale. In loro sostituzione venivano consumate le minestre. Si, avete letto bene. Le minestre erano elaborate e preparate in diversi colori, per essere visivamente attraenti. Per renderle dolci, solitamente venivano condite con zucchero, zafferano, semi di melograno ed erbe aromatiche. Erano considerate un lusso e servite come dessert.