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Covid, Bassetti sull'aumento dei contagi: "Una bella fetta d'Italia rischia un nuovo lockdown"

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Bassetti ha fatto una riflessione su ciò che potrebbe accadere con l'aumento dei contagi: "Necessario offrire al cittadino una possibilità"

Il significativo aumento dei casi di Covid di questi ultimi giorni sta portando nuove preoccupazioni nel nostro Paese. L’infettivologo Matteo Bassetti, attraverso una lunga riflessione affidata ai social, ha spiegato cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane.

Secondo l’esperto, a metà luglio “quando la fiammata estiva di omicron dovrebbe aver raggiunto il suo acume, una bella fetta d’Italia rischia di essere di nuovo in lockdown”. Da qui ha chiesto che le regole vengano riviste. 

Covid, Bassetti sull’aumento dei contagi: “Una regola che va cambiata”

L’infettivologo ha proseguito spiegando che è necessario rivedere il sistema dell’isolamento domiciliare: 

“Perché in isolamento domiciliare si potrebbero ritrovare 2-3 milioni di italiani se non di più. Che sommati a quelli in ferie rischiano di mandare in tilt servizi essenziali, come quelli finalizzati alla sicurezza, i trasporti, la protezione civile già sotto stress , la stessa sanità, dove in media tra luglio e agosto metà del personale se ne va in vacanza, mettendo fuori uso un letto su tre. Per non parlare del settore turistico e della ristorazione. Perché tutto questo? Perché se sei positivo devi stare isolato a casa per legge dai 7 ai 10 giorni. Una regola che va cambiata”.

“Necessario counvolgere il cittadino, non obbligarlo”

Ha infine spiegato in che modo è possibile intervenire sulla situazione: 

“Come? Dicendo che è meglio stare a casa quando si hanno i sintomi influenzali e alla scomparsa si esce mettendo la mascherina per evitare di contagiare gli altri. Questa è l’unica soluzione: offrire al cittadino una possibilità. Coinvolgerlo e non obbligarlo. Diversamente continueremo ad avere positivi di serie A e di serie B. Mi faccio il tampone fai da te e, per non finire in isolamento, non te lo dico. Sono moltissimi purtroppo. Di fronte a un virus evoluto e così diverso, ci vogliono regole nuove e maggiore velocità di reazione da parte delle istituzioni”