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Incidente sullo slittino a Renon, polemiche per il cartello

Bimba morta in slitta, scoppia la polemica sul cartello in tedesco

Due indagati per la morte di Emily Formisano, bimba di 8 anni. Il cartello con il divieto per le slitte era solo in tedesco.

Omicidio colposo. Con questa ipotesi di reato la Procura di Bolzano ha iscritto nel registro degli indagati Renata Dyakowska, madre della bambina di 8 anni morta in un incidente sulla slitta a Renon e un responsabile della società che si occupa della gestione del comprensorio sciistico. Le condizioni della 38enne, ricoverata in ospedale, sono molto gravi. Nel frattempo la pista nera “Schwarzsee 2” è stata sequestrata dalla stessa Procura come riporta il Quotidiano.net.

“Informazione carente sui cartelli”

Sono in corso le indagini sulla tragica fine di Emily Formisano. Gli inquirenti si starebbero soffermando anche sui cartelli e le indicazioni presenti nel comprensorio sciistico. Claudio Della Ratta, esponente del Partito Democratico altoatesino, parla di “carente informazione, assolutamente da chiarire”. Il divieto di accesso per le slitte posto all’inizio del percorso “Schwarzsee 2” era infatti solamente in lingua tedesca (“Rodeln verboten”) e accanto c’era un logo (con il simbolo del divieto per le slitte) più piccolo. Un cartello più chiaro sarebbe stato posto invece circa 100 metri più in basso, a discesa già iniziata. “E’ paradossale che, con tutti i turisti italiani che frequentano le piste altoatesine, si pensi sia sufficiente apporre dei cartelli solo in lingua tedesca” afferma in merito Della Ratta.

La polemica politica

Oltre al consigliere comunale del Pd sulla vicenda interviene anche Alessandro Urzì (consigliere provinciale di L’Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia). “La rimozione sui sentieri di montagna da parte dei gestori e ora anche sulle piste da sci di indicazioni fondamentali in italiano ora si può capire a quali tragedie possa portare. Ci aspettiamo pertanto che cambi radicalmente l’approccio verso il tema del rispetto della lingua italiana con la nuova giunta. La toponomastica è una branca di questo tema: ci si può perdere se non si trovano le indicazioni nella propria lingua. Si può rischiare o perdere la vita se le avvertenze sulla pericolosità di un luogo sono solo in lingua tedesca” sottolinea Urzì in una nota.