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Reddito di cittadinanza, maxi truffa a Locri: avevano ville e Ferrari

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Sono 237 i destinatari del reddito di cittadinanza nei guai con l'accusa di truffa: prendevano il sussidio ma avevano ville e Ferrari.

Ennesima truffa da parte di destinatari del reddito di cittadinanza: 237 furbetti adesso potrebbero finire nei guai. Percepivano il bonus voluto dal Movimento 5 Stelle, nonostante alcuni di loro possedessero ville e Ferrari. C’era anche chi, titolare di un’impresa, non aveva fatto la dichiarazione dei redditi “dimenticandosene”; un altro ancora era in carcere, accusato di crimini connessi alla mafia, ma ogni mese vedeva riceveva il sussidio pentastellato.

Truffa reddito di cittadinanza: l’intervento della GdF

La Guardia di Finanza di Locri, in provincia di Reggio Calabria, ha scoperto i 237 furbetti, che hanno percepito il reddito di cittadinanza tra Aprile e Dicembre 2019, nell’ambito di una precedente inchiesta sui falsi braccianti agricoli e su falsi rimborsi fiscali. Le Fiamme Gialle hanno dunque scovato una fitta rete di frodi a spese dello Stato, il danno sembra infatti ammontare a circa 870 mila euro che adesso saranno prontamente recuperati dopo la segnalazione all’Inps effettuata dalle forze dell’ordine. Le indagini erano partite nei mesi precedenti, quando a seguito di alcune segnalazioni, la Guardia di Finanza aveva iniziato ad indagare su alcune persone che sembrava richiedessero dei falsi rimborsi fiscali.

I rischi a Febbraio

Il sussidio voluto dal Movimento 5 Stelle sembra essere a rischio sospensione per più di un milione di famiglie, che potrebbero non vedersi accreditato il reddito nel mese di Febbraio 2020. Dovranno infatti aggiornare il proprio Isee per l’anno 2020 mediante due modalità:

  • online sul sito dell’Inps;
  • Recandosi di persona presso i CAF.