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Coronavirus, l'audio-bufala sui controlli dei vigili sugli scontrini

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Coronavirus: circola su WhatsApp un audio dove si parla di controllo dei vigili sugli scontrini della spesa. Ma è una bufala.

I momenti di emergenza e paura sono terreno fertile per la circolazione di fake news e teorie del complotto. Sta girando in questi giorni tra le chat di WhatsApp un audio che avverte di conservare gli scontrini della spesa, perché i vigili al momento dei controlli possono richiedere una prova di quanto affermato nell’autodichiarazione. Ma si tratta di una bufala, l’ennesima che gira sul coronavirus.

Coronavirus, la bufala sui controlli sugli scontrini

Il messaggio vocale di un paio di minuti è registrato da una donna con accento toscano, non identificata. Nell’audio racconta alle amiche di essere andata a fare la spesa e, al ritorno a casa, di aver ricevuto un controllo da parte dei vigili. I vigili la lasciano andare, ma le raccomandano di conservare gli scontrini della spesa.

Il motivo? Le pattuglie stanno effettuando controlli attraverso la rilevazione delle targhe con videocamere. Per questo possono in un secondo momento, se necessario, chiedere conto al proprietario dell’auto il motivo dello spostamento, per cui presentare lo scontrino può essere una prova sufficienti per giustificare l’uscita.

Quanto sostenuto dalla voce anonima viene poi confermato dalle parole di un maresciallo suo amico che, riporta la donna, le ha detto che i vigili sono autorizzati a farlo. Le modalità sono contenute in una parte dell’ultimo decreto, poco sponsorizzato dai media. L’audio WhatsApp si conclude con la raccomandazione di tenere gli scontrini e di far girare l’informazione tra amici e parenti.

Smentire l’informazione è abbastanza semplice: il decreto a cui fa riferimento è il DCPM del 22 marzo 2020 e non prevede in nessuna sua parte la possibilità per i vigili di effettuare controlli sugli scontrini. Lo schema dei messaggi bufala su Whatsapp è sempre lo stesso: una voce anonima, tesi non verificabili, fonti non attendibili. In questo momento di incertezza è importante affidarsi solo a fonti istituzionali e non diffondere questi contenuti fuorvianti, che spesso non fanno che aumentare la paura e la confusione delle persone.