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Coronavirus, Borrelli: "A casa il 1 maggio? Credo proprio di sì"

coronavirus 1 maggio

Secondo il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli è probabile che l'emergenza coronavirus costringerà a stare a casa anche il 1 maggio.

Pasqua e Pasquetta potrebbero non essere le uniche festività che trascorreremo in casa. Il premier Giuseppe Conte non ha fatto mistero del fatto che bisogna procedere con cautela prima di passare alla fase due e che un ulteriore prolungamento delle misure restrittive non è da escludere. Ora a parlare di estendere la quarantena per coronavirus fino al 1 maggio è anche il capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, che in un’intervista a Radio Anch’io ha dichiarato: “Non credo che la situazione migliorerà entro quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane“.

Coronavirus, a casa anche il 1 maggio?

Quando inizierà, allora, la seconda delle tre fasi previste da Conte per uscire dall’emergenza? Secondo Borrelli, potremmo dover attendere fino al 16 maggio. Ciò che è certo è che anche nell’immediato dopo emergenza “cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze”.

“Per l’ora d’aria è presto, dobbiamo andare avanti con il massimo rigore” ha poi aggiunto, ospite a Circo Massimo. “Dobbiamo usare misure forti e precauzionali, anche perché non è esclusa la possibilità che vi possa essere un ritorno del virus, come dimostrano le nuove misure in Cina (dopo la comparsa di numerosi contagi di ritorno, ndr)”. A proposito della discussa circolare del Viminale che permette la passeggiata con i figli, Borrelli commenta: “Il documento non sposta i termini, dobbiamo fare attenzione ed evitare di trovarci poi in una situazione che poi ci sfugge di mano. L’ora d’aria è una misura che non è ancora operativa, bisogna fare attenzione, rispettare le regole di prudenza e stare ancora in casa”.