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Coronavirus Lombardia: la sanità privata è un punto di forza o una debolezza?

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La Lombardia è la Regione maggiormente colpita dal coronavirus: il suo sistema di sanità privata costituisce un punto di forza o di debolezza?

Il coronavirus ha colpito tutte le Regioni italiane indistintamente dalle loro posizioni o dalle loro politiche: la Lombardia, però, è quelle che ha dovuto contare il maggior numero di casi e vittime. Il fatto che in Lombardia ci sia un sistema di sanità privata potrebbe aver favorito o svantaggiato l’emergenza? I limiti del sistema li abbiamo già confrontati con quelli di Veneto ed Emilia Romagna, ma quel che sappiamo, ad oggi, è che molte persone hanno perso i loro cari a causa di un’inerzia all’azione dovuta forse ai tentennamenti nella chiusura delle cosiddette zone rosse. Il governatore Fontana aveva fatto scoppiare un caso contro il premier Conte, accusandolo di non aver chiuso la bergamasca. Ma probabilmente non è stato solo quello l’errore commesso dalle autorità.

Coronavirus, la sanità privata in Lombardia

Il virologo Massimo Galli, di fronte all’esplosione di casi e di vittime registrate in Lombardia ha ammesso che nel sistema di sanità privata c’è stato “un clamoroso fallimento della medicina territoriale e della diagnostica“. Quello che invece Gallera ribadisce nelle conferenze stampa quotidiane, durante le quali presenta il bollettino, è che molte vite umane sono state salvate grazie alla sanità privata.

L’ospedale realizzato in Fiera, invece, è risultato anch’esso un progetto ambizioso, ma non è stato sfruttato al massimo delle sue potenzialità. I numerosi posti a disposizione al suo interno non vengono occupati forse per la mancanza di personale. Molti si chiedono come quindi si potevano spendere quei 21 milioni: forse per l’acquisto dei tamponi? Non esiste una risposta esatta, ma i numeri di questa pandemia ci rivelano la realtà così com’è.