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Coronavirus, zero contagi a fine giugno per Lombardia e Marche

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Secondo l'Osservatorio nazionale sulla salute, la Lombardia e le Marche registreranno zero nuovi contagi da coronavirus solo a fine giugno.

Bisognerà attendere fine giugno per poter finalmente parlare di zero nuovi contagi da coronavirus in Lombardia e nelle Marche. A dirlo è l’Osservatorio nazionale sulla salute, coordinato da Walter Ricciardi, secondo cui le prime regioni a liberarsi della pandemia saranno Basilicata e Umbria, già a partire dal 21 aprile. A fine aprile i casi potrebbero azzerarsi anche nelle regioni del Sud Italia, anche se al momento gli esperti non avanzano alcuna data precisa.

Coronavirus, zero contagi nelle regioni

Per molte altre regioni, la svolta arriverà probabilmente nel mese di maggio. Prima il Lazio (12 maggio), poi Veneto e Piemonte (21 maggio), infine Emilia Romagna e Toscana (entro la fine del mese). Gli ultimi a poter vedere la luce saranno i cittadini di Marche e Lombardia, tra le zone più duramente colpite dal Covid19 in Italia. Un quadro tanto frammentato giustificherebbe, secondo gli esperti, il via libera a “tempistiche diverse nelle regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia”. Ma l’apertura scaglionata trova numerosi oppositori sul fronte politico, a partire dal governatore della Lombardia Attilio Fontana.

Le date regione per regione

  • Piemonte: 21 maggio
  • Valle d’Aosta: 15 giugno
  • Lombardia: 28 giugno
  • Bolzano: 26 maggio
  • Trento: 16 maggio
  • Veneto: 21 maggio
  • Friuli Venezia-Giulia: 19 maggio
  • Liguria: 14 maggio
  • Emilia Romagna: 29 maggio
  • Toscana: 30 maggio
  • Umbria: 21 aprile
  • Marche: 27 giugno
  • Lazio: 12 aprile
  • Abruzzo: 7 maggio
  • Molise: 26 aprile
  • Campania: 9 maggio
  • Puglia: 7 maggio
  • Basilicata: 21 aprile
  • Calabria: 1 maggio
  • Sicilia: 30 aprile
  • Sardegna: 29 aprile

I dati dell’Osservatorio

Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio, precisa che lo studio non ha come obiettivo quello di individuare una data esatta ma “la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi”. L’analisi si basa su “dati messi a disposizione quotidianamente dalla Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile. Eventuali misure di allentamento del lockdown, con riaperture delle attività e della circolazione di persone che dovessero intervenire a partire da oggi, renderebbero le proiezioni non più verosimili”. C’è poi il problema della precisione delle proiezioni, inevitabilmente legata alla “corretta rilevazione dei nuovi contagi. È infatti noto che questi possono essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici e del numero di tamponi effettuati”.