> > Violenza domestica, durante lockdown aumento di chiamate al 1522: +73%

Violenza domestica, durante lockdown aumento di chiamate al 1522: +73%

violenza-domestica

Secondo i dati Istat durante il periodo di lockdown sono aumentate del 73% le telefonate al numero 1522 per segnalare i casi di violenza domestica.

Durante il periodo di lockdown anti coronavirus sono sensibilmente aumentate le telefonate al numero 1522 per segnalare casi di violenza domestica. È quanto riportato dalle ultime rilevazioni dell’Istat che prendono in considerazione l’arco di tempo dal 1° marzo al 16 aprile, durante il quale sono state effettuate 5.031 chiamate al numero di emergenza 1522. Un aumento del 73% circa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ma che secondo gli esperti non sarebbe necessariamente da imputare all’isolamento forzato nelle proprie abitazioni dovuto alla quarantena.

Violenza domestica, aumento chiamate al 1522

Analizzando i dati pubblicati dall’Istat è possibile notare come le regioni d’Italia con l’aumento più alto di segnalazioni siano il Lazio e la Toscana, dove il tasso di incidenza è passato rispettivamente dal 6,8 al 12,4 per 100mila abitanti e dal 4,8 all’8,5 sempre per 100mila abitanti. A incidere sull’aumento delle segnalazioni potrebbe essere stato, secondo gli esperti, l’aumento delle campagne di sensibilizzazione in questi ultimi anni, anche se altri concordano invece sul fatto che durante il lockdown l’impossibilità di allontanarsi fisicamente dal partner violento abbia indotto molte donne a chiedere aiuto via telefono.

LEGGI ANCHE: Coronavirus: Miceli (Pd), ‘intervenire contro aumento violenza domestica’

A dimostrazione di quest’ultimo punto c’è il fatto che il 60,6% delle chiamate al 1522 vengano effettuate tra le 9 e le 17, vale a dire in orario di ufficio quando la possibilità di essere controllati dal partner è minore, mentre le telefonate eseguite la notte o la mattina presto sono salite al 17,5%. Sempre secondo le rilevazioni dell’Istat, il 45,3% delle vittime di violenza domestica ha paura della propria incolumità o di morire e il 72,8% non denuncia immediatamente le violenze subite.