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Migrante vittima di violenza: emesso per lei un decreto di espulsione

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Dopo aver presentato una denuncia per aver subito violenza, una giovane migrante ha ricevuto un decreto di espulsione.

Gli oltre due mesi di costrizione a non uscire dalla propria casa se non per motivi di necessità, salute o lavoro a causa dell’emergenza coronavirus hanno portato ad un aumento della violenza sulle donne tanto che le chiamate al 1522, numero verde messo a disposizione dal governo, hanno visto un incremento del 73% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Non sempre però chi ha la forza di denunciare trova il necessario sostegno da parte di chi dovrebbe garantirlo: è il caso di una giovane migrante, vittima di violenza fisica che dopo l’esposto ha ricevuto un decreto di espulsione.

Migrante vittima di violenza riceve decreto di espulsione

A riportare la sua situazione è stata Differenza Donna, un’organizzazione non governativa che ha deciso di aiutare la ragazza. Quest’ultima si è recata al Pronto Soccorso dopo essere stata violentata e il referto emesso dal personale sanitario dimostra che le ferite riportate sono state causate dalle percosse ricevute. Dopo aver denunciato quanto le è accaduto, l’ufficio immigrazione della Questura di Roma l’ha convocata disponendo per lei l’obbligo di firma e l’espulsione.

L’Ong ha dunque posto la vicenda all’attenzione del Ministro dell’Interno scrivendole una lettera. In una nota ha poi sottolineato come il decreto emesso non rispetti la Convenzione di Istanbul, le cui norme prevedono che non si possano espellere donne vittime di violenza. Non è comunque noto il motivo per cui l’ufficio competente abbia optato per l’espulsione.

Questi comportamenti che altro non sono che violenza istituzionale alimentano la sfiducia nelle donne che pensano di poter trovare nello Stato un alleato per uscire da abusi e sofferenze“, ha aggiunto. Confidando nella sensibilità della Lamorgese, la presidente di Differenza Donna Elisa Ercoli ha espresso l’auspicio di non dover più assistere a casi simili.