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Bergamo, riapre il cimitero simbolo dell'emergenza coronavirus

Il Cimitero Monumentale di Bergamo

Dalla mattina si sono riaperti i cancelli del Cimitero Monumentale di Bergamo, luogo simbolo dell'emergenza coronavirus in Italia. Cosa è cambiato.

Il Cimitero Monumentale di Bergamo, simbolo dell’emergenza coronavirus, riapre al pubblico. L’evento avviene un mese dopo la foto fatta dallo stesso sindaco della città, Giorgio Gori: “La chiesa del cimitero di Bergamo vuota. Finalmente“. Il riferimento era al mese precedente, quando a marzo quella stessa cappella era colma di bare al punto che città limitrofe si erano offerte di cremare i corpi. Quella foto della Chiesa sgombra di feretri e la riapertura del Cimitero Monumentale danno speranza ai bergamaschi e a tutta l’Italia.

Il cimitero di Bergamo, simbolo dell’emergenza coronavirus

Lunedì 18 maggio, il Cimitero Monumentale di Bergamo ha riaperto i suoi cancelli. All’alba, erano in tanti ad attendere l’apertura per omaggiare i loro cari defunti. Nella mattina è stata celebrata la prima Messa nella Chiesa, alla presenza delle autorità. Sembrano lontani i tempi in cui la stessa città ha sofferto la dipartita di tanti concittadini. Il primo cittadino Giorgio Gori era presente e non ha contenuto l’entusiasmo, dopo mesi di tale sofferenza da unirsi al dolore dei familiari delle vittime costrette alla distanza dalle salme dei loro cari.

Il Covid a Bergamo e provincia: i dati

La provincia di Bergamo è stata fra le più colpite dalla pandemia di coronavirus. Stando ai numeri ufficiali, nella provincia si sono registrati 2.060 decessi certificati positivi al Covid-19. Cifre limitate, secondo L’Eco di Bergamo. L’indagine del quotidiano locale ha fornito altre cifre: 5.700 decessi in tutta la provincia, di cui 4.800 riconducibili al coronavirus. La data del 7 marzo segna un punto di non ritorno per Bergamo e la sua provincia, con un aumento esponenziale dei decessi. Secondo l’Istat, i decessi in tutta l’area sono aumentati di cinque volte: nel 2019 i decessi tra marzo e la prima settimana di aprile erano 141. Nello stesso periodo del 2020, 729.

Non è ancora possibile imputare tutte le morti al Covid-19, ma un aumento di questo tipo sembra suggerirlo.