> > Sicilia, aumento dei contagi: "Serve una stretta"

Sicilia, aumento dei contagi: "Serve una stretta"

Coronavirus

L'allarme dei medici in Sicilia, che chiedono una maggiore stretta per l'aumento dei casi di Coronavirus.

I contagi da Coronavirus sono in aumento in Sicilia e i medici stanno lanciando l’allarme. A preoccupare è soprattutto il focolaio nato alla missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Tutti gli ospiti al momento sono in quarantena. I positivi sono saliti a 37 e al tavolo convocato dall’Asp con i Nas e il Comune hanno deciso che tutti gli ospiti devono essere sottoposti al tampone. Palermo è la città con il maggior numero di casi, che sono arrivati a 70. Oltre ad aumentare i casi stanno aumentando anche i ricoveri e i malati in terapia intensiva. “Servono misure urgenti per contenere gli assembramenti” hanno dichiarato gli esperti.

Aumento contagi in Sicilia

Palermo è la città più allarmante e gli ospedali iniziano ad essere sotto pressione. In provincia ci sono stati due focolai, Corleone e Bagheria, con 12 contagi in due giorni. A Enna l’Asp sta cercando i passeggeri che hanno viaggiato sul pullman Prestia e Comandé dall’aeroporto alla stazione e sul bus della Sais partito dalla stazione e diretto a Enna Bassa, perché una turista spagnola è risultata positiva. A Ragusa ci sono 19 casi, tra cui un bambino di tre anni che frequentava una ludoteca a Modica e una ragazzina di 12 anni entrata in contatto con il piccolo. Gli ospedali stanno pensando di bloccare di nuovo i ricoveri non urgenti.

Anche il focolaio Biagio Conte inizia a preoccupare, visto che ci sono 37 casi tra cui due missionari. Dentro la missione hanno scelto l’isolamento. Ci saranno maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine, visto che non sarà facile tenere bloccate 700 persone per quindici giorni. In tanti, dopo la notizia dei contagi, hanno perso il lavoro. Ora non possono più accedere neanche i volontari, ma il Comune ha assicurato che garantirà cibo e medicine. I medici hanno lanciato un allarme. Massimo Farinella, direttore di Malattie infettive del Cervello, ha spiegato che bisognava prorogare il blocco dei voli. “Serve un provvedimento della Regione per contenere gli assembramenti anche tra familiari: matrimoni e bus pieni sono un pericolo” ha spiegato. “Fondamentali per educare i ragazzi al rispetto delle regole, distanze e mascherine servono oggi più che mai” ha aggiunto Antonio Cascio, direttore dell’unità di Malattie infettive del Policlinico.