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Speranza su smart working: "Arrivare anche al 70-75%"

Smart Working: nuovo dpcm in arrivo

Il ministro Speranza parla di un utilizzo maggiore dello smart working al fine di prevenire nuovi contagi.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha meditato un’agevolazione dello smart working per prevenire ulteriori contagi da coronavirus nel Paese. Nel corso dell’incontro con le Regioni, Speranza ha dichiarato: “Ieri sera nella riunione notturna sul covid abbiamo deciso di lavorare su un nuovo dpcm condividendo con voi le misure, raccogliendo vostre osservazioni e indicazioni del Cts”. Il ministro ha promesso, inoltre, che ci sarà “massimo livello di condivisione delle nuove misure per evitare distonia tra governo e regioni che possa mandare in confusione i cittadini; abbiamo 33 mila operatori sanitari assunti in più dall’inizio dell’emergenza, abbiamo tutti i materiali, Arcuri ci ha messo nelle condizioni di avere una autonomia come Paese, abbiamo rafforzato le terapie intensive”. Speranza ha aggiunto che “Il Paese è più forte rispetto a marzo-aprile”. 

Smart Working: uno dei punti su cui il governo sta lavorando

Smart working, limitazioni su eventi e movida (con opportuni orari da rispettare) e interventi sui trasporti. Questi sono i punti principali su cui il governo sta lavorando per prevenire ulteriori contagi da Covid.-19. Nel corso dell’incontro con le Regioni, il ministro Roberto Speranza ha dichiarato: “Ci sono ancora luoghi in cui la mascherina non è utilizzata: sport di contatto, ad eccezione dei professionisti che seguono protocolli. Sugli eventi capiamo insieme dove fissare l’asticella”. 

“Mossa netta sullo smart working”

Riguardo i vari punti su cui il lavoro del governo si sta concentrando, Roberto Sparanza ha affermato: “Sulla movida potremmo fare uno sforzo in più” anche con “una stretta sugli orari serali per evitare assembramenti” aggiungendo: “Lavoriamo insieme sui trasporti”. Ha poi esternato il suo punto di vista sullo smart working, spiegando che su di esso vada fatta una “mossa netta”. “Direi di arrivare anche al 70-75%” ha spiegato il ministro. Ha poi proseguito: “L’idea di base è un irrigidimento delle misure con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali perché abbiamo necessità di limitare i contagi; interveniamo adesso con più forza sulle cose non essenziali per evitare di dover incidere domani sull’essenziale che per il governo è rappresentato da lavoro e scuola”.