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Ripartenza scuola Regione per Regione: le date in cui si torna in aula

ripartenza scuola Regione per Regione

Scuola dell’infanzia, elementari e medie riaprono in tutta Italia il 7 gennaio. Ogni Regione, invece, segue criteri diversi per le superiori.

Non mancano incertezze, tensioni, polemiche e discussioni in merito al ritorno a scuola degli studenti italiani. Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha ribadito l’esigenza di tornare in aula il 7 gennaio, ma la ripartenza della scuola sembra ancora colma di dubbi: le date della ripresa Regione per Regione sono diverse, almeno per le scuole superiori. Scuola dell’infanzia, elementari e medie, invece, riprenderanno la didattica il presenza a partire da giovedì 7 gennaio, salvo pochissime eccezioni.

Ripartenza scuola superiore Regione per Regione

Per gli alunni più piccoli il ritorno sui banchi di scuola sembra non essere un problema. Per scuole dell’infanzia, elementari e medie la decisione è stata presa: interrotta – e in molti sperano definitivamente – la didattica a distanza. Il 7 gennaio si torna in aula. Al contrario, la didattica in presenza per gli studenti delle superiori sembra generare ancora non pochi problemi e altrettante perplessità: tra i ragazzi, infatti, si teme un maggior rischio di contagio e diffusione del virus. Il Trentino Alto-Adige ci prova e riapre anche le scuole superiori, al 50% della presenza, giovedì 7 gennaio. Bisognerà aspettare lunedì 11 gennaio nel Lazio, in Toscana ed Emilia-Romagna, dove scuole superiori ripartiranno al 50%. Le altre Regioni hanno fissato date differenti, seguendo altri criteri e parametri.

Anche la Valle D’Aosta riaprirà la scuola l’11 gennaio, nonostante fosse pronta alla ripresa del 7 gennaio. Lo stesso in Umbria, che ha disposto il ritorno in classe al 50% dall’11. Studenti delle superiori del Piemonte non vedranno i banchi di scuola almeno fino al 18 gennaio. L’effettiva ripartenza potrà essere fissata sulla base dell’andamento della curva epidemica regionale. Al contrario, elementari e medie torneranno in funzione subito dopo l’Epifania, dal 7 gennaio. In Liguria, invece, gli studenti aspettano la decisione del governatore Giovanni Toti, che presto renderà nota la decisione della Regione sulla riapertura di tutte le scuole. Anche la Lombardia sembra pronta alla ripartenza, con piani organizzati dalle Prefetture e con la riorganizzazione dei trasporti già effettuata. Tuttavia, fanno sapere dalla Regione, l’andamento della curva epidemica e la linea nazionale permetteranno di giungere a un accordo definitivo.

Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia-Giulia, ha firmato un’ordinanza in vigore dal 7 al 31 gennaio che prevede l’attività didattica delle scuole secondarie di secondo da svolgersi in Ddi, didattica digitale integrata. Scelta simile in Veneto, dove Zaia tiene chiuse le scuole superiori fino al 31 gennaio. Anche nelle Marche, le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, proseguiranno con la didattica a distanza fino al 31 gennaio. In Abruzzo è confermata la riapertura delle scuole dell’infanzia, elementari e medie il 7 gennaio. Al contrario, gli studenti delle superiori dovranno attendere ancora qualche giorno: la ripartenza è fissata all’11 gennaio, al 50% della presenza, fino ad arrivare al 75% dal 16 gennaio. In Molise, invece, le scuole saranno chiuse fino al 17 gennaio. Aperte solo le scuole dell’infanzia. Il governatore, tuttavia, ha lasciato libertà ai sindaci di riaprire le scuole elementari, se valuteranno idoneo l’andamento della curva epidemica locale.

In Campania anche gli studenti più piccoli dovranno attendere ancora qualche giorno prima di poter tornare in aula e incontrare i compagni. Lunedì 11 gennaio la scuola riapre per gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime due classi delle elementari. In base alla curva epidemica, il 18 gennaio potrebbe essere fissato il ritorno in presenza per l’intera scuola primaria. Per la secondaria di primo e secondo grado bisognerà probabilmente aspettare il 25 gennaio. In Calabria restano aperti gli asili, mentre le scuole elementari proseguiranno con la didattica a distanza fino al 5 gennaio. Le superiori fino al 31.

Emiliano, governatore della Puglia, ha dichiarato: “Non si sa l’effetto sui contagi dovuto al periodo delle feste”. Per questo motivo, nella sua Regione resterà valida la didattica integrata a distanza fino al 15 gennaio per ogni ordine e grado. In Basilicata il governatore Bardi ha spiegato che la Regione sta valutando con il Governo “se far partire le scuole l’11 gennaio oppure a fine mese”. In Sicilia dal 7 gennaio didattica in presenza per l’infanzia, la primaria e le medie. Le superiori, invece, restano chiuse sicuramente fino all’11 gennaio. Ci sarà anche un’acquisizione dei dati regionali per decidere la presenza al 50%. Anche in Sardegna, dall’infanzia alle medie, le scuole riapriranno il 7 gennaio. Al contrario, per le superiori il 50% degli studenti in presenza è previsto non prima del 18, ma non si esclude neppure l’ipotesi che arriva fino al 1 febbraio.