> > Covid, assembramenti nelle grandi città. Musica e balli a Milano

Covid, assembramenti nelle grandi città. Musica e balli a Milano

Covid assembramenti grandi città

In questa prima parte di weekend le grandi città si sono letteralmente riempite. Assembramento a Milano sulla darsena con musica e balli

Le grandi città complici le belle giornate degli ultimi giorni si sono letteralmente riempite con migliaia e migliaia di persone che hanno preso l’occasione per uscire, per passeggiare magari in centro o fare shopping. Una situazione che tuttavia specie nelle grandi città è sfuggita di mano nel senso più stretto del termine con situazioni di assembramento nei centri storici.

Un caso che ha particolarmente attirato l’attenzione è quello di Milano. Sulla darsena centinaia di giovani si sono ritrovati per musica e balli all’aperto moltissimi dei quali senza mascherina e naturalmente in condizione di mancato rispetto del distanziamento sociale. Movida nel pomeriggio anche a Roma dove le forze dell’ordine avrebbero chiuso alcune piazze della Capitale. assembramento anche a Torino dove il centro storico è stato preso d’assalto con assembramento nei mercati rionali.

Covid assembramenti nelle grandi città

Milano, Torino, Roma, Bergamo… sono solo alcune delle città che in questa prima parte di weekend sono state prese d’assalto. Una situazione in particolare come quella di Torino che è stata il preludio dell’ultimo weekend di libertà prima del ritorno in zona arancione dal prossimo primo marzo. A Roma invece le forze dell’ordine avrebbero chiuso alcune piazze come Piazza dell’Immacolata nel quartiere San Lorenzo e alla Scalea del Tamburino in zona Trastevere.

Si tratta di quartieri quest’ultimi conosciuti per via dei numerosi locali. Anche le vie di Bergamo sia nella città bassa che nella città alta, si sono riempite di gente anche se la situazione sarebbe apparsa meno critica rispetto alle scorse settimane.

Musica e balli a Milano

La situazione che forse tra tutte ha attirato di più l’occhio è il grande assembramento sulla darsena a Milano dove centinaia di giovani si sono dati appuntamento per musica e balli. Pochissime le mascherine, così come il distanziamento sociale che non è stato rispettato. Una situazione quindi che è andata in contrasto rispetto all’appello del sindaco Sala che si era rivolto ai milanesi chiedendo di tenere un comportamento corretto.

La replica del sindaco Sala

“Ieri sera intorno ai Navigli e alla Darsena c’erano migliaia e migliaia di persone. Le forze dell’ordine, tra quelle coordinate dalla Questura e quelle del Comune, erano pari a circa 200 unità (il numero l’ho ricevuto dal Prefetto). E, che piaccia o no, di più non si poteva metterne, perché la città è grande e va gestita nella sua interezza. Questa è la realtà. Sarebbe stato meglio chiudere nel pomeriggio la Darsena? Ma secondo voi, chi stava in giro sarebbe stato a casa o sarebbe andato da qualche altra parte? Avete idea di quanti luoghi cittadini raccolgono la sera persone che si aggregano? E poi, ci lamentavamo quando il Governo precedente decideva dalla sera alla mattina il cambio di “colore”, ora che la decisione viene comunicata tre giorni prima vedete tutti cosa succede. Di fronte a questi dati di realtà, la maggior parte dei commenti sono sulla mancanza delle forze dell’ordine. Io però sto dalla loro parte, dalla parte di uomini e donne che sono lì a lavorare e non dalla parte di chi non tiene un comportamento adeguato alla grave crisi sanitaria che stiamo attraversando. Ma se viene meglio scrivere a lettere cubitali “DOVE ERANO POLIZIOTTI E VIGILI?” cosa volete che vi dica? Solo che continuerò a lavorare, a metterci la faccia. Con pazienza, dedizione e misura, come il mio ruolo richiede. Un’ultima riflessione. L’ho detto ieri, con questa terribile pandemia se non si rispettano le regole poi si paga pegno. Così probabilmente sarà e purtroppo le conseguenze ricadranno su tutta la comunità.” Lo ha scritto il sindaco di Milano Beppe Sala nella mattinata del 28 febbraio.