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Delirio del papa: matrimoni gay grave ferita inflitta alla giustizia e alla pace

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L'approdo su Twitter non è coinciso, per il Papa, con una sperata modernità. Difficile scardinare la serratura che lo confina dietro le sbarre del bigottismo. Arrogante il suo Messaggio per la Giornata mondiale della pace che sa di dichiarazione di guerra. C'è un mondo all'esterno delle mura vat...

benedict open armsL’approdo su Twitter non è coinciso, per il Papa, con una sperata modernità. Difficile scardinare la serratura che lo confina dietro le sbarre del bigottismo. Arrogante il suo Messaggio per la Giornata mondiale della pace che sa di dichiarazione di guerra. C’è un mondo all’esterno delle mura vaticane, un mondo vario e libero ma il papa sembra ignorarlo accontentandosi della verità indottrinatagli da bambino e portata avanti con reazionaria convinzione. Dice Benedetto XVI:

“Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita”. Benedetto XVI si scaglia contro la “liberalizzazione dell’aborto” e contro la volontà di “codificare arbitrii” diretti a stabilire “un preteso diritto all’aborto e all’eutanasia”.

I “tentativi” di rendere il matrimonio “fra un uomo e una donna” “giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione” sono “un’offesa contro la verità della persona umana” e “una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”.

Parole che trasudano intolleranza, cecità, inaudita violenza da parte di un uomo che dovrebbe fare dell’amore il suo unico verbo. Se c’è qualcosa che offende è il vergognoso messaggio di questo pontefice che pensa di parlare in nome di Dio. Fortuna per lui, ben pochi avranno il coraggio di rinfacciargli queste cose in un Paese come il nostro timorato di dio e asservito al potere della Chiesta Cattolica Apostolica Romana.

Vincenzo Borriello