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Discoteche aperte, Lopalco: "Tamponi a tutti 5 giorni dopo, poi toccherà a concerti e cerimonie"

Discoteche aperte lopalco

La sperimentazione delle discoteche aperte a chi possiede il green pass potrebbe essere estesa ad altri eventi: parla Lopalco.

Il virologo Pierluigi Lopalco si è espresso sull’iniziativa della Silb Fipe, associazione italiana delle imprese di intrattenimento da ballo e spettacolo, che prevede di tenere aperte le discoteche con rigidi protocolli anti Covid. La sperimentazione, ancora in attesa dell’approvazione a livello nazionale, è prevista in un locale a Milano (chiuso) e in una discoteca a Gallipoli (all’aperto) dove centinaia di giovani testeranno l’efficienza dei metodi di prevenzioni stilati nel protocollo.

Lopalco sulle discoteche aperte

Intervistato dal Messaggero, l’esperto ha spiegato che questa modalità permetterà di capire se all’interno di un evento con un numero piuttosto consistente di partecipanti si può sviluppare qualche contagio. Le valutazioni permetteranno poi di verificare l’applicabilità anche ad altre occasioni.

Le persone che vi prenderanno parte, che dovranno possedere il cosiddetto green pass, ripeteranno poi il tampone dopo cinque giorni in modo da verificare un eventuale contagio. Lopalco ha anche spiegato di aver proposto protocolli specifici basati sulla certificazione anche per accedere ad eventi più grandi come una grande cerimonia o un concerto.

Discoteche aperte, Lopalco sul green pass

Quanto al certificato verde, Lopalco ha sottolineato che attualmente la Regione Puglia ha messo a disposizione degli utenti una sorta di green card regionale. Sul sito è infatti attiva una pagina dove si può scaricare o il certificato vaccinale o quello di avvenuta guarigione. Oppure se è stato fatto un tampone presso i laboratori accreditati è possibile stampare il risultato del test.

Attualmente serve per spostarsi da una regione arancione o rossa ma il suo utilizzo potrebbe essere esteso per far riattivare alcuni settori economici.

Discoteche aperte, Lopalco sul vaccino

Quanto infine al vaccino, l’esperto si è detto interessato alla possibilità di effettuare le seconde dosi di vaccino a chi trascorrerà le vacanze estive in Puglia. Le presenze in regione contano infatti milioni di persone “e noi non vogliamo che l’appuntamento per la seconda dose possa diventare un deterrente“.

Lo scoglio maggiore, ha evidenziato, è legato soprattutto alla distribuzione delle dosi: c’è un problema logistico dovuto allo spostamento di qualche centinaia di migliaia di fiale da una regione all’altra. E poi va superato il problema della comunicazione alla aziende sanitarie di appartenenza della avvenuta profilassi. “Sono però solo questioni tecniche, risolvibili investendo tempo e risorse. Ma credo che in questo momento siano una priorità“, ha concluso.