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Gli "esploratori cosmici" scoprono la stanza segreta della piramide di Cheope

muoni

Gli "esploratori cosmici" i cosiddetti muoni hanno scoperto una camera nascosta all'interno della piramide di Cheope. La sua funzione è ancora sconosciuta.

La piramide di Cheope è da sempre ammirata per il suo fascino e il suo velo di mistero. La Grande Piramide fu costruita durante la Quarta Dinastia dal faraone Cheope. Si tratta del più grande fra i monumenti della piana di Giza, alla periferia del Cairo. Nonostante secoli di esplorazione, non è possibile spiegare come possa essere stato costruito un edificio simile. Quello che hanno scoperto gli esploratori è che nasconde una stanza segreta lunga 30 metri. La stanza si trova sopra la Grande Galleria, di cui nessuno prima conosceva l’esistenza. La ricerca andava avanti da due anni ed è stata pubblicata dalla rivista Nature. Quindi, è stata annunciata la presenza di un’altra stanza dopo quelle del Re, della regina e quella sotterranea. A fare questa enorme scoperta, però, non sono stati gli esploratori in carne ed ossa, bensì dei muoni. Si tratta di particelle elementari, generate nei raggi cosmici, al di fuori dell’atmosfera terrestre. Queste hanno permesso di ottenere un’immagine simile ad una radiografia. Lo studio è stato coordinato da un gruppo di ricercatori del progetto internazionale ScanPyramids. Anche l’ex ministro egiziano Zahi Hawass e l’archeologo Mark Lehrer hanno aderito.

stanza

Cosa sono i muoni

I muoni piovono in maniera naturale sulla terra. Essendo, però, a contatto con gli atomi dell’atmosfera seguono tutti traiettorie diverse e la loro direzione cambia se si trovano nell’aria o se attraversano pietre. Studiandoli si può, quindi, svelare la presenza di eventuali cavità, grazie ad una tecnica che in futuro potrebbe portare a nuove scoperte.

Le particelle sono molto utili: i fisici utilizzano i muoni per vedere attraverso strutture anche di notevole spessore. Ed è proprio a questa tecnica innovativa che si è potuto scoprire la quarta stanza nella piramide. Molto utilizzata in Giappone, per controllare l’interno dei vulcani attivi, rappresenta l’aspetto più interessante della scoperta.

La notizia fu annunciata già ad ottobre dell’anno scorso, quando era stata riscontrata un’anomalia, che suggeriva la presenza di un corridoio vicino alla facciata nord. Ora, però, si parla di una cavità, chiamata “Grande Vuoto” ed è simile alla Grande Galleria.

La funzione della stanza

Ma a cosa serviva la stanza? Nessuno lo sa. Per ora si avanzano solamente ipotesi. Lee Thompson, esperto di fisica delle particelle presso l’Università di Sheffield, sostiene che la cavità esiste. Al momento, però, è impossibile sapere che cosa contenesse quella stanza. O quali fossero le sue funzioni principali. Essendo che la camera sembra irraggiungibile.

Mark Lehrer, direttore dell’Ancient Egypt Research Associates di Boston, ritiene che si tratti di una camera di sepoltura. Quindi, forse, quella cavità avrebbe un significato simbolico. Una sorta di passaggio verso l’oltretomba. L’altra opzione è che si tratti solo di una “soluzione ingegneristica” per alleggerire il peso dei blocchi di pietra sopra la grande galleria e per evitare un collasso.