Paola Marras Mercificazione. E’ così infatti che viene ormai considerata da alcuni la nascita di un figlio, anche se nella neolingua orwelliana tutto questo viene fatto passare come “amore”. Nella fiera “Men Having Babies” che viene organizzata (per la quarta volta) nell’Hotel Hilton di Bruxelles tutto questo “affetto” ha però ovviamente un costo, e non certo alla portata di tutti.
L’utero in affitto in UE
Come riporta in un articolo Leone Grotti su Tempi.it, nelle sale dell’Hotel girano infatti cataloghi patinati attraverso i quali si può scegliere una madre surrogata che affitta il proprio utero per dare alla luce un bambino, da cui si separerà appena nato per consegnarlo al cliente. Ci sono pacchetti per tutti i gusti, compreso a quanto pare il “soddisfatti o rimborsati”. Il prezzo varia da un minimo di 95mila dollari a un massimo di 160mila.
La fiera è rivolta ovviamente alle coppie gay, in particolare di maschi, ma anche alle coppie eterosessuali. Ci si domanda però chi impedirà ai malintenzionati (leggi per esempio pedofili) di comprarsi a questo punto un bambino che, scontrino alla mano, potranno dimostrare essere loro. Eppure nel 2015 il Parlamento europeo aveva condannando la pratica dell’utero in affitto.
Nella Convenzione internazionale dei diritti del bambino si legge poi che i Paesi devono prendere “tutte le misure appropriate sul piano nazionale, bilaterale e multilaterale per impedire il rapimento, la vendita o la tratta dei bambini a qualunque fine e sotto qualunque forma”. Nonostante questo né il Belgio né alcuno Stato membro dell’UE sembra essersi scandalizzato di questa vera e propria compravendita di bambini organizzata sotto la luce del sole.
