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Brexit, Banca d'Inghilterra: rischio peggior crisi dal 1945

Brexit

La Banca d'Inghilterra avverte che in caso di "no deal", ovvero nessun accordo sulla Brexit, l'economia della Gran Bretagna crollerebbe.

Londra perderà 10,5 punti di Pil in cinque anni, con una contrazione dell’economia britannica pari all’8 per cento solo nel 2019. E’ quanto avverte la Banca d’Inghilterra, che fa i conti in vista della Brexit. Dopo un’estenuante trattativa, Theresa May ha raggiunto un accordo con l’Unione europea sull’uscita della Gran Bretagna dalla zona euro. L’intesa alla fine è stata approvata dal governo, ma non senza diversi malumori tanto che alcuni ministri si sono subito dopo dimessi. L’accordo però deve ancora passare il vaglio del Parlamento inglese. In attesa del voto, la Banca d’Inghilterra ha quindi pubblicato le stime sulle conseguenze della Brexit in caso di “no deal”.

Brexit, come la crisi post guerra

“Potrebbe aspettarci la peggiore crisi dopo la Seconda Guerra Mondiale“, avverte quindi l’istituto. In base a queste previsioni, se la Gran Bretagna uscirà dall’Unione europea senza un accordo la sterlina potrebbe infatti crollare del 25 per cento. Timori anche sui prezzi degli immobili, che potrebbero precipitare del ben 30 per cento. Con l’economia a picco, ovviamente, anche il mercato del lavoro subirà pesanti contraccolpi, tanto che si ipotizza un raddoppio della disoccupazione (che oggi si aggira al 4 per cento).

Ma anche con l’accordo sottoscritto dalla premier Theresa May le cose non andranno benissimo. La Banca d’Inghilterra anticipa infatti che il prodotto interno lordo britannico perderà 3,9 punti percentuali nei prossimi 15 anni. Ecco perché nel Paese si allarga sempre di più il fronte di chi vorrebbe proporre agli inglesi un secondo referendum, in grado così di evitare la peggior crisi dal 1945 e salvare l’economia britannica.