Alberto Conti Il sogno di Pintuderi è di essere libera e di cominciare a studiare. E’ ciò che la ragazza indiana ha dichiarato all’agenzia di stampa ANI dopo essere riuscita nell’impresa di presentare domanda di divorzio in India, paese che culturalmente sembra non ammettere questo tipo di libertà alle donne. Ad aiutarla a sciogliere le catene, una ong indiana, che l’ha assistita nel contattare il tribunale.
“Ora voglio solo studiare”
Pintuderi, una 18enne indiana originaria della città di Pithawash, nella regione del Rajasthan, è finalmente libera da un matrimonio impostole quando aveva appena sei anni. “Sono finalmente libera e ora il mio sogno è solo quello di cominciare a studiare“, ha dichiarato all’agenzia di stampa ANI. La ragazza era da dodici anni incastrata in una relazione coniugale che le impediva di svolgere una normale vita come le sue coetanee. Più volte aveva parlato della sua difficile situazione ai familiari del marito, dicendo che voleva porre fine a questo matrimonio combinato. Per tutta risposta, i suoceri l’hanno minacciata di ritorsioni, aggiungendo che sarebbe stata oggetto del disprezzo della comunità.
Matrimoni precoci in India
Pintuderi è stata seguita ed aiutata nel percorso verso la libertà da una ong indiana: Saarthi Trust. Questa organizzazione ha lo scopo di ottenere l’annullamento dei matrimoni precoci, in un paese dove il 47% delle 18enni sono già sposate. L’India è infatti il paese con il più alto numero di spose bambine: i matrimoni prematuri sono il 65% nella regione del Rajasthan, luogo natale di Pintuderi.
Ciò non toglie che essi siano illegali: Barthi, la donna che ha assistito Pintuderi, è riuscita a farle ottenere dal tribunale il divorzio, dopo un matrimonio illegale durato ben dodici anni.
