Andrea Danneo “Pregate per mia moglie”. L’appello addolorato di Riefian Fajarsyah, leader della pop band dei Seventeen, che nello tsunami che ha colpito l’Indonesia ha perso sua moglie e 3 musicisti del gruppo, suona come la richiesta più addolorata della profonda tragedia che ha colpito l’Indonesia. “Come vivrò senza di te?”, si chiede, col cuore a pezzi Fajarsyah, nel tentativo di rivolgersi al suo amore perduto, Dylan Sahara. La donna, attrice e presentatrice, nonché prossima a intraprendere la carriera politica, è stata sepolta dal marito a Ponorogo, sul lato est dell’isola di Giava. Proprio lei è una delle 500 vittime dello tsunami.
Dispersa
Aveva lanciato un appello ai suoi fan. L’amore della sua vita, Dylan Sahara era una tra le tante persone disperse a seguito del colpo tremendo dell’onda anomala. Lo Tsunami, riferisce Fanpage, avrebbe travolto e ucciso circa 500 persone, un bilancio durissimo, che conferma una volta di più la forza inarrestabile della natura. Una tragedia che sembra trovare la giusta espressione nella lunga lettera scritta dal frontman dei Seventeen ai propri fan, dedicata a sua moglie. Informato dalle autorità del decesso dell’amore della sua vita, Riefian Fajarsyah ha cercato di raccogliere i pezzi di una vita matrimoniale felice. Il post dedicato a Dylan Sahara dal marito si conclude con una domanda: “Come vivrò senza di te?”. Un quesito difficile a cui l’uomo dovrà trovare per forza una risposta.
Le condoglianze sui social
La storia di Dylan Sahara ha commosso tantissimi utenti. Molti internauti sui social hanno rivolto le loro più sentite condoglianze, tra fan storici e di vecchia data della presentatrice o dei Seventeen, e persone comuni che – pur non avendo mai seguito né la donna, né la band – hanno comunque voluto comunicare la propria vicinanza al profondo lutto del cantante: “Non ho mai sentito parlare di Seventeen ma ho sentito parlare di questa storia”, scrive un utente, che conclude il suo messaggio rivolgendo all’uomo le proprie condoglianze e la propria vicinanza in questo momento particolarmente difficile, generato dalla violenza dello tsunami.
