Dopo aver scontato 22 mesi di prigione (arrestata nel dicembre 2017) per catfishing ai danni di dieci persone, l’ex infermiera scozzese Adele Rennie non ha resistito alla tentazione di ingannare altri tre utenti, agganciati sui social network. L’obiettivo della 28enne era sempre quello di acquisire materiale hot e dati personali.
Il catfishing
Stavolta a cadere nella sua trappola tre donne, tra cui anche una mamma, le quali hanno inviato alla 28enne video e foto hot, oltre ad informazioni personali, credendo di chattare però con un avvocato, di sesso maschile. Per ingannare le sue vittime infatti Adele Rennie usa una app in grado di trasformare la sua voce in quella di un uomo.
Dopo aver scoperto la truffa, la mamma 27enne ha confessato di essersi sentita anche “in pericolo”. Lei credeva infatti di aver conosciuto online, dopo essere stata contattata su Tinder ed Instagram, da un certo Daniel Crolla che si era presentato come un avvocato penalista. Dopo aver condiviso con “Dan” materiale compromettente, la 27enne ha deciso però di fare qualche ricerca scoprendo che non esisteva nessun legale con quel nome.
Recidiva
“Sapevo che qualcosa non andava e pensavo di essere in pericolo. Ho chiamato un mio amico e gli detto: ‘Devi venire a prendermi. Non mi sento al sicuro a casa mia’. Sapevo che questa persona non era chi diceva di essere. Ma ancora credevo che fosse un ragazzo. Ho telefonato alla polizia, dicendo che ero preoccupata per il fatto che sapeva dove abitavo” racconta, come riporta The Sun.
Solo a quel punto la polizia ha capito che dietro il finto avvocato si nascondeva Adele Rennie. “Era sbalordito e non poteva credere che l’avesse fatto di nuovo” sottolinea la mamma, riferendosi all’agente che ha seguito il caso dell’ex infermiera anche la prima volta. La 28enne è stata quindi nuovamente arrestata: ha ammesso ogni responsabilità e confessato di aver ingannato nello stesso periodo anche altre due donne.