> > Carola Rackete premiata dal parlamento catalano con medaglia d'onore

Carola Rackete premiata dal parlamento catalano con medaglia d'onore

carola rackete parlamento catalano

"Le mie azioni sono sempre state giustificate, quello che mi preoccupa sono le ingiustizie sempre più diffuse", ha sottolineato la Rackete.

Continua a far discutere il caso riguardante Carola Rackete. Il capitano della Sea Watch decise di sfidare le forze dell’ordine italiane violando il blocco impartito da Matteo Salvini, a quel tempo Ministro degli Interni in carica. La 31enne, infatti, decise di portare sul suolo italiano i migranti soccorsi mentre stavano cercando di attraversare il Mar Mediterraneo a bordo di un barcone. Proprio per questo motivo, il parlamento catalano ha deciso di premiare Carola Rackete con una medaglia all’onore.

In compagnia della capitana della Sea Watch 3 era presente alla cerimonia anche il direttore della Ong spagnola Open Arms, Oscar Camps. Anche quest’ultimo è stato insignito, infatti, di un premio per il suo grande impegno umanitario. A differenza di quanto avvenuto nell’agosto 2019 a Parigi, Carola Rackete ha deciso di presenziare e di ritirare il premio. Infatti, in Francia la 31enne decise di boicottare la cerimonia a causa dell’ipocrisia dell’organizzazione.

Le parole di Carola Rackete

“Sono ancora sotto indagine in Italia, ma non sono affatto dispiaciuta. Le mie azioni sono sempre state giustificate, quello che mi preoccupa sono le ingiustizie sempre più diffuse in un mondo basato su di strutture di potere economico e politico le cui radici affondano in un passato coloniale”, ha sottolineato Carola Rackete durante la cerimonia di premiazione. Sono passati più di tre mesi dall’arresto delle forze dell’ordine italiane e la 31enne non ha alcuna intenzione di mollare: quella di aiutare i migranti in difficoltà rimarrà la sua priorità.

“Sento impellente il bisogno di agire, ci sono persone che muoiono ogni settimana nel Mediterraneo, la frontiera comune dell’europa. Proteggerli è un dovere preciso dell’Unione. E’ come se si costruisse un muro sull’acqua del mare per poi finanziare le milizie libiche allo scopo di riprendersi i rifugiati”, così ha concluso il proprio discorso la capitana 31enne.

La situazione di Carola Rackete

Le indagini contro la Rackete sono tuttora in corso, ma il nuovo governo giallorosso potrebbe facilitare la sua situazione. La salita al potere del Partito Democratico e la volontà di rivedere i Decreti Sicurezza emanati sotto la guida di Matteo Salvini potrebbero, infatti, aiutare la 31enne ed i suoi colleghi.

“Il Mediterraneo è il confine comune dell’Europa, è dovere di ogni cittadino salvare vite in mare e aiutare queste persone meno fortunate a integrarsi. È vergognoso che si lascino persone meno fortunate che arrivano da paesi in guerra morire in mare o aspettare per settimane un posto sicuro dove andare”, ha sottolineato Carola Rackete in un’intervista esclusiva rilasciata a ‘La Repubblica’.