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Scontri a Barcellona, la polizia carica sui manifestanti: 44 feriti

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Aumentano gli scontri a Barcellona tra i manifestanti catalani e la polizia spagnola, che è intervenuta sparando lacrimogeni e proiettili di gomma.

Sta diventando sempre più tesa la situazione a Barcellona, dove nella giornata di 18 ottobre numerosi scontri sono avvenuti tra la polizia spagnola e i manifestanti giunti da ogni parte della Catalogna. Nonostante la connotazione pacifica del corteo, i militari hanno sparato lacrimogeni e proiettili di gomma contro i gruppi più esagitati causando numerosi feriti. La polizia municipale ha quantificato in 525mila le persone arrivate a Barcellona per protestare contro le condanne inflitte agli organizzatori del referendum indipendentista del primo ottobre 2017.

Scontri a Barcellona, cariche contro i manifestanti

Le proteste cominciate negli scorsi giorni si sono lentamente trasformate in scene di guerriglia urbana che hanno coinvolto una parte minoritaria dei manifestanti indipendentisti. Nel tentativo di disperdere le barricate erette nelle strade, la Guardia Civil spagnola in tenuta antisommossa ha risposto con lanci di lacrimogeni e proiettili di gomma. Proprio a seguito dei violenti scontri, le autorità sanitarie catalane hanno riportato un bilancio parziale di 44 feriti, tra cui 8 persone colpite agli occhi proprio dai proiettili di gomma utilizzati. La polizia spagnola ha invece riferito di due agenti rimasti contusi a dopo un lancio di pietre.

La miccia che ha scatenato la rivolta degli indipendentisti catalani è stata la sentenza di condanna, emanata scorso 14 ottobre dal Tribunale Supremo spagnolo, in merito agli organizzatori del referendum autonomista del 2017. In quell’occasione sono state infatti comminate pene dai 9 ai 13 anni di carcere per nove dei principali leader indipendentisti, tra cui l’ex Vicepresidente della Generalitat della Catalogna Oriol Junqueras e l’ex Presidentessa del Parlamento catalano Carme Forcadell, condannati rispettivamente a 13 anni ed 11 anni e 6 mesi.

Le parole del ministro degli Esteri Borrell

A pronunciarsi in giornata sugli scontri di Barcellona è intervenuto inoltre il ministro degli Esteri spagnolo Josep Borrell, catalano anch’egli ma anti indipendentista. Borrell ha puntato il dito contro il Presidente catalano Quim Torra, accusandolo di non condannare esplicitamente gli episodi di violenza dei manifestanti: “Deve essere chiesta una condanna esplicita, completa e chiara della violenza. […] Non può essere che al mattino una persona convochi le manifestazioni e non condanni la violenza e nel pomeriggio quella stessa persona sia responsabile del mantenimento dell’ordine pubblico”.

La mossa di Puigdemont

Nella giornata del 18 ottobre, l’ex Presidente catalano Carles Puigdemont si era consegnato spontaneamente alle autorità del Belgio, paese nel quale si è rifugiato dopo gli arresti immediatamente successivi al referendum del 2017 chiedendo asilo politico. La mossa di Puigdemont è avvenuta dopo una nuova emissione di un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti da parte delle autorità spagnole, dalle quali viene accusato – così come gli altri indipendentisti condannati in Spagna – di ribellione, sedizione e malversazione.

Puigdemont, in seguito rilasciato dalle autorità belghe, ha inoltre dichiarato : “Come vi ho annunciato mi sono messo a disposizione dei giudici. Sono comparso ora e il giudice mi ha rilasciato con l’adozione di misure cautelari, come non poter uscire dal paese senza informarlo o chiedere il suo permesso”.

Coppia ha un rapporto durante gli scontri

Da Barcellona arrivano immagini inconsuete, registrate proprio durante gli scontri per le vie della città. Mostrano una coppia, sul balcone di un edificio, consumare un rapporto sessuale mentre sotto di loro infuria la protesta. Una scena di amore libero che stride con quanto avviene a pochi metri di distanza, filmata da una terza persona affacciata da un altro balcone.