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Incendi Chernobyl: la nube radioattiva incombe sull'Italia

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Una nube radioattiva derivata dagli incendi di Chernobyl ha raggiunto l'Italia: gli esperti rassicurano sull'assenza di rischi a livello sanitario.

Dopo gli incendi verificatisi nella zona del disastro nucleare di Chernobyl, la nube radioattiva scaturita ha raggiunti l’Europa e l’Italia. Ad averlo reso noto è l’IRSN, un centro di ricerca francese che ha rilevato un aumento del livello di radioattività. Ciò non sarebbe comunque pericoloso: i livelli di concentrazione di Cesio-137 attesi nel particolato atmosferico sono relativamente bassi e non recano alcun rischio sanitario per l’uomo e l’ambiente.

Incendi Chernobyl: nube radioattiva in Italia

Lo studio francese si è basato su una simulazione e ha effettuato una stima modellando la radioattività legata agli incendi. I ricercatori sono arrivati alla conclusione che le masse d’aria provenienti dall’area degli incendi del 5 e 6 aprile hanno raggiunto la Francia dalla sera del 7 aprile 2020. A partire dal 14 aprile 2020, poi le masse d’aria hanno coperto ancora metà del territorio.

L’Istituto ha però rassicurato che “l’impatto derivante dall’inalazione della radioattività trasportata dalle masse nell’aria dovrebbe essere insignificante“. Situazione diversa invece a Kiev, la cui aria è stata classificata dagli esperti come la più inquinata del mondo. Ad aver innalzato il livello di inquinamento sono state le fiamme divampate nei pressi della centrale nucleare che, insieme al coronavirus, hanno costretto i cittadini a rimanere in casa.

Il ministero della Salute dell’Ucraina ha tuttavia affermato che lo smog “non comporta una minaccia chimica o radiologica. Lo sfondo delle radiazioni rientra nei limiti normali“. La raccomandazione è comunque quella di fare attenzione al fumo perché potrebbe causare mal di testa, tosse e difficoltà respiratorie. Oltre a irritazione agli occhi e infiammazione della mucosa del naso e della laringe.