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L'inchiesta sul Qatar: 6mila morti per preparare Coppa del mondo

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L'inchiesta: in Qatar morti sul lavoro oltre 6mila migranti per preparare la Coppa del mondo 2022

Condizioni di lavoro talmente precarie che portavano alla morte di 12 lavoratori, in media, a settimana: è ciò che, secondo un’inchiesta del Guardian, si è verificato durante i lavori per la Coppa del mondo 2022 in Qatar.

Coppa del mondo in Qatar

Sarebbero oltre 6000 i lavoratori migranti morti a causa del lavoro estenuante per preparare il grande evento atteso da tutto il Qatar: la Coppa del mondo di calcio del 2022. Così l’inchiesta del Guardian, basata su dati raccolti da varie fonti governative, mostra un terribile scenario. Uno scenario di precarietà sul lavoro e di condizioni disumane che hanno portato alla morte di 12 lavoratori migranti morti alla settimana. Una situazione che va avanti dal 2010, quando è stata assegnata la grande manifestazione sportiva al Paese. Provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka: sarebbero 6500 i migranti morti lavorando nel Paese del mediorientale. Un numero che però le autorità non confermano: secondo i dati ufficiali sono appena 37 i decessi sul lavoro legati direttamente alla costruzione degli stadi per la Coppa del mondo. Per varie organizzazioni dei diritti dei lavoratori il numero non è veritiero.

L’inchiesta: oltre 6mila morti

“Una percentuale molto significativa dei lavoratori migranti che sono morti dal 2011 erano nel paese solo perché il Qatar ha vinto il diritto di ospitare la Coppa del mondo” commenta Nick McGeehan, direttore di FairSquare Projects, gruppo specializzato in diritti dei lavoratori nel Golfo. Sarebbero numerosi i decessi avvenuti sul luogo di lavoro ma non classificati come tali dal Qatar. Tra le cause principali ci sarebbe la “morte naturale” attribuita a insufficienza cardiaca o respiratoria. Dietro questa situazione, però, si nasconderebbero ritmi di lavoro insostenibili in un clima torrido come quello del Qatar.