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Maternità surrogata, Strasburgo non ha l'ultima parola: il ministro Roccella propone una sanatoria

Roccella Eugenia

Il ministro della Famiglia Eugenia Roccella propone una sanatoria per i bimbi nati finora da coppie gay, chiedendo l'autorizzazione alla loro registrazione all'anagrafe

Figli di coppie gay: non è detta l’ultima. Dopo che la Procura di Padova ha definito illegittima la registrazione di trentatré atti di nascita di bimbi con genitori dello stesso sesso e ne ha chiesto la rettifica, il ministro della Famiglia Eugenia Roccella propone una sanatoria per i bimbi di coppie gay nati finora e in attesa di registrazione.

Il dissenso da Strasburgo

Mercoledì 21 giugno la Corte europea dei diritti umani con sede a Strasburgo ha dichiarato inammissibile la serie di ricorsi contro l’Italia da parte di coppie omosessuali (e una eterosessuale), che chiedevano di condannare il Paese perché il mancato permesso di trascrivere all’anagrafe gli atti di nascita, legalmente riconosciuti all’estero, per i bambini nati attraverso la formula della maternità surrogata. La Corte di Strasburgo ha spiegato così in una nota la sua sentenza: «Il desiderio delle coppie di veder riconosciuto un legame tra i bambini e i loro genitori intenzionali non si è scontrato con un’impossibilità generale e assoluta, dal momento che avevano a disposizione l’opzione dell’adozione e non l’avevano utilizzata».

Italiani alle strette

Arrivato in Aula alla Camera, il testo che rende reato universale la gestazione per altri ha subito suscitato reazione di protesta da parte delle opposizioni. Si critica, tra le altre cose, l’idea di base per cui un reato presente in Italia possa essere dichiarato unilateralmente universale, cioè perseguibile anche se commesso all’estero, compresi i Paesi dove la condotta è lecita e regolamentata, come in Canada o negli Usa.