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Filippo Turetta, i genitori vanno in carcere per la prima visita: “Il colloquio è durato un’ora”

Filippo Turetta incontra i genitori

Per la priva volta dal trasferimento in Italia, Filippo Turetta incontra i genitori in carcere: la visita è durata circa un’ora.

Filippo Turetta, il ragazzo che ha ucciso a coltellate l’ex fidanzata Giulia Cecchettin lo scorso 11 novembre, incontra i genitori in carcere per la prima volta. La visita ha avuto una durata di circa un’ora.

Filippo Turetta incontra i genitori in carcere per la prima volta: “Sono sollevato perché non sono solo”

Nicola Turetta e sua moglie Elisabetta, genitori di Filippo Turetta, il “bravo ragazzo” che ha brutalmente assassinato l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, hanno infine incontrato il figlio. L’incontro si è svolto presso il carcere Montorio di Verona, nel quale il killer della 22enne è stato rinchiuso dopo essere stato estradato in Italia dalla Germania. A riferire la notizia è stata l’agenzia di stampa LaPresse, che ha citato fonti qualificate.

Prima dell’incontro in carcere, genitori e figlio non si sono mai parlati dalla scomparsa del ragazzo dell’11 novembre. Dopo aver commesso l’omicidio di Giulia, Turetta è infatti scappato, raggiungendo la Germania. Prima è stato arrestato nei pressi di Lipsia, poi è stato estradato in Italia.

La madre e il padre del giovane sono entrati nel penitenziario veronese intorno alle 12:10. La coppia è uscita dalla struttura detentiva circa un’ora dopo il suo arrivo.

Quando ha visto i genitori, stando alle indiscrezioni riportate da Adnkronos, il figlio li avrebbe abbracciati e avrebbe affermato: “Sono sollevato perché non sono solo”.

Ipotesi nuova linea difensiva: l’omicidio preterintenzionale

In origine, Turetta avrebbe dovuto incontrare per la prima volta dopo l’omicidio commesso i suoi genitori lo scorso 30 novembre. Mamma e papà, tuttavia, avevano poi deciso di rinunciare al colloquio una manciata di ore prima dell’appuntamento in carcere, nonostante il via libera ricevuto dalla procura di Venezia.

Intanto, in relazione al caso di femminicidio di Giulia Cecchettin, pare che l’avvocato di Turetta, Giovanni Caruso, stia valutando una nuova linea difensiva legata all’omicidio preterintenzionale. Il reato, nello specifico, può essere punito con una pena che va dai 10 ai 18 anni di carcere.

Sulla base delle informazioni sinora diffuse, pare che nel lunghissimo interrogatorio davanti al pm di Venezia che si è tenuto venerdì 1° dicembre ed è durato 9 ore il ragazzo abbia più volte affermato che non fosse sua intenzione uccidere Giulia ma soltanto trattenerla in auto. Sembrerebbe che Turetta abbia ammesso di aver “fatto una cosa terribile”, ribadendo che “Giulia era mia e di nessun altro”. Puntando sull’ipotesi del “blackout”, quindi, la difesa potrebbe voler fomentare il dubbio sulla volontarietà del gesto del suo assistito.