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Almeno 300 studenti italiani minorenni sono attualmente bloccati a Dubai a causa dello scoppio di un focolaio Covid: i giovani si trovavano negli Emirati per una vacanza studio che ora rischia di trasformarsi in un incubo. Alcuni di loro sono infatti positivi e dovranno attendere di guarire prima di poter tornare in Italia.
Focolaio a Dubai: 300 studenti italiani bloccati
La notizia è stata diffusa dalla famiglia di due studenti di Cutrofiano (Lecce), che stavano prendendo parte al soggiorno insieme a molti altri giovani salentini. Secondo quanto appreso costoro sarebbero arrivati a Dubai il 30 giugno insieme ad Accademia Britannica, un tour operator specializzato nel turismo studentesco.
Nei giorni successivi undici di loro sono risultati positivi al Covid, probabilmente contratto durante la visita ad un mercato cittadino. Di conseguenza è scattato l’isolamento sia per i contagiati che per tutti gli altri studenti, considerati contatti stretti. Al momento sono circa 300 i ragazzi italiani in quarantena senza possibilità di fare rientro a casa.
Focolaio a Dubai, 300 studenti italiani bloccati: attivato protocollo di sicurezza
ALcuni studenti hanno riferito che, accompagnati da alcuni Group Leader, sarebbero dovuti tornare il 14 luglio ma che per loro è stato attivato il protocollo di sicurezza che comporta tampone molecolare e isolamento immediato fino all’esito dei risultati. Tra di loro ci sarebbero anche una trentina di ragazzi siciliani.
A monitorare la vicenda vi è il Ministero degli Esteri, alle prese anche con altri focolai che hanno coinvolto ragazzi italiani come quelli a Ibiza e Malta. Il primo riguarda i ballerini positivi e bloccati in un albergo sull’isola spagnola, a loro detta senza assistenza sanitaria, e il secondo è relativo agli almeno 150 connazionali, tra studenti minorenni e accompagnatori di una vacanza studio, impossibilitati a tornare in Italia per lo scoppio di un cluster.
Focolaio a Dubai, 300 studenti italiani bloccati: caso simile a Malta
Mentre ad Ibizia sono per il momento otto i casi positivi, sul territorio maltese sarebbero giò oltre 60 le persone risultate contagiate. Gli altri sarebbero invece negativi al tampone ma devono comunque rimanere isolate senza poter tornare. La Farnesina ha infatti specificato che per il momento la normativa maltese non consente il ritorno in Italia né per le persone positive né per i contatti stretti negativi per 14 giorni.