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Foggia, comune sciolto per mafia. Il Cdm ha affidato la gestione ad una commissione straordinaria

Foggia sciolto per mafia

Il Comune di Foggia è stato sciolto per mafia. A stabilirlo il Consiglio dei Ministri su proposta della ministra Lamorgese.

Il Comune di Foggia è stato ufficialmente sciolto per mafia. Il provvedimento è stato disposto dal consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Ad ogni modo si tratta di una notizia che non è arrivata da un giorno all’altro. Lo scorso 4 maggio l’ex sindaco Franco Landella ha presentato le dimissioni. A ciò è poi seguito il suo arresto, quindi è stato messo agli arresti domiciliari dopo essere stato accusato di tentata concussione e corruzione. Infine è tornato in libertà dopo appena 10 giorni. Nonostante sia libero, per l’ex primo cittadino è stata disposta l’interdizione dai pubblici per un anno. 

Foggia sciolto per mafia, l’inchiesta

Stando a quanto riporta ANSA, dalle indagini sulla vicenda sono emerse una serie di tangenti nelle quali è stata coinvolta anche Daniela Di Donna, moglie di Landella nonché dipendente comunale che è stata interdetta dalle proprie funzioni per dieci mesi. Dal 25 maggio il comune è amministrato dal commissario Prefettizio Marilisa Magno, mentre lo scorso 29 luglio  il prefetto di Foggia ha trasmesso al Ministro Lamorgese una relazione sul quale il vimilnale si è basato per procedere con lo sciogliemento del Comune. 

Foggia sciolto per mafia, “Quadro inquietante dell’ente”

Dalla relazione della lunghezza di sei pagine è emerso come il quadro della vicenda che ruotava attorno al comune di Foggia fosse inquietante. Una situazione che stando a quanto riportano le carte si protraeva addirittura dal 2014. Al centro delle accuse sarebbero finite alcune inchieste giudiziarie che riguardavano oltre che l’ex sindaco Landella anche l’ex presidente del consiglio comunale Leonardo Iaccarino. 

A ciò si aggiungono vicende legate a parentele e legami affettivi tra consiglieri comunali ed esponenti della mafia, nonché pressioni e infiltrazioni mafiose, passando infine per l’assegnazione di case popolari ad affiliati dei clan mafiosi. 

Foggia sciolto per mafia, Iaccarino: “C’è gente che compra, io rubo”

Qualche mese fa, il comune di Foggia finì nell’occhio del ciclone dopo che l’ex presidente del Consiglio comunale Leonardo Iaccarino venne accusato di corruzione, tentata induzione indebita e peculato. In una serie di intercettazioni raccolte dalla Procura e riportate da Repubblica, il politico aveva avuto da ridire con la moglie rivendicando la sua scelta di rubare: “Mo tengo la possibilità di rubarmi 600 euro dal Comune e mo mi devi rompere i ca… C’è la gente che va a comprarli ed io li vado a rubare”.