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Giallo su un appunto scritto da Falcone su Berlusconi: cosa c'era scritto

Falcone

Emerge un vero e proprio giallo su un appunto che è stato attribuito a Giovanni Falcone e che riguarda da vicino Silvio Berlusconi.

Emerge un vero e proprio giallo su un appunto che è stato attribuito a Giovanni Falcone e che riguarda da vicino Silvio Berlusconi. Questo appunto è riemerso quasi per caso, nell’ufficio del giudice al Palazzo di Giustizia di Palermo, che ormai è diventato una sorta di museo. In questo biglietto viene scritto che Cinà era in buoni rapporti con Berlusconi, il quale dava venti milioni a Grado e anche a Vittorio Mangano. A riferire questa notizia è “La Repubblica”.

Il giallo del biglietto di Falcone su Berlusconi

“Cina’ in buoni rapporti con Berlusconi. Berlusconi dà 20 milioni a Grado e anche a Vittorio Mangano“, è questo quanto si può leggere in un appunto che è stato attribuito a Giovanni Falcone e che dunque coinvolge anche l’attuale leader di Forza Italia. Si tratta di un appunto che è riemerso quasi per caso, nell’ufficio del giudice al Palazzo di Giustizia di Palermo, che è diventato una sorta di museo. A riportare questa notizia è il quotidiano “La Repubblica”.

A ritrovare questo biglietto è stato uno dei più stretti collaboratori del magistrato, ovvero Giovanni Paparcuri, che dopo essere andato in pensione accoglie i visitatori nel bunker del pool antimafia. Giusto qualche giorno fa, Paparcuri stava sfogliando alcuni documenti scritti da Falcone e che sono rimasti conservati all’interno del museo. Si tratta in particolare di appunti che contengono vecchie dichiarazioni del pentito Francesco Marino Mannoia. Dichiarazione che sono state utilizzate in diversi processi. Ad un certo punto, però, il collaboratore di Falcone si è imbattuto in questo appunto in cui si parla di Berlusconi, del quale mai nessuno prima se ne era accorto.

Si indaga

Subito dopo il ritrovamento, Paparcuri ha immediatamente avvertito la Procura. Nei verbali ufficiali del collaboratore di giustizia Mannoia, che risalgono al 1989, però non c’è alcuna traccia di Silvio Berlusconi. Mannoia è stato interpellato da un giornalista de “La Repubblica”, ma l’uomo ha dichiarato di non ricordare nulla, in quanto è un uomo vecchio e malato. Inoltre ha aggiunto che non può rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa. In ogni caso, almeno ufficialmente, non risulta che vi sia stata alcuna indagine da parte di Falcone nei confronti di Berlusconi. L’attuale leader di Forza Italia è però attualmente indagato dalla Procura di Firenze sull’inchiesta nell’ambito dei mandanti occulti delle stragi avvenute nel 1993.

Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, non ci sono dubbi. La grafia presente nel biglietto ritrovato è quella di Giovanni Falcone. Elegante e ordinata. Diversi appunti sono stati scritti su un foglio di block notes a quadretti. Poi, non si sa bene per quale motivo, ha tagliato tutti gli argomenti con un tratto di penna. Tutti tranne tre, che sono presenti in fondo alla pagina. Il primo e il terzo argomento sono storie di ordinaria mafia. Ma il secondo no. Riguarda da vicino appunto Berlusconi ed alcuni esponenti mafiosi. La Procura indaga, per cercare di capirne di più su questi appunti di Falcone ritrovati quasi per caso.