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Guerra in Ucraina, nuovi negoziati tra le delegazioni il 3 marzo. Onu approva risoluzione contro invasione russa

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Guerra in Ucraina: il secondo round di negoziati tra la delegazione russa e la delegazione ucraina si terrà nella mattinata di giovedì 3 marzo.

In relazione alla guerra in Ucraina, il capo della delegazione russa Vladimir Medinsky ha riferito che i negoziati con Kiev riprenderanno nella mattinata di giovedì 3 marzo, al confine tra Bielorussia e Polonia.

Guerra in Ucraina, capodelegazione russo Medinsky: “Negoziati previsti nella mattina di giovedì 3 marzo”

In un primo momento, era stato riferito che una secondo round di trattative tra Russia e Ucraina si sarebbe tenuto nella serata di mercoledì 2 marzo. Nel tardo pomeriggio, tuttavia, il capo della delegazione russa Vladimir Medinsky ha annunciato che i prossimi colloqui sono stati fissati per la mattinata di giovedì 3 marzo.

In attesa che la delegazione ucraina raggiunga la località stabilita per l’incontro, Medinsky ha confermato che i negoziati sono stati organizzati in un posto scelto di comune accordo con Kiev. Seppur segreto, il luogo approvato si trova nell’area della foresta di Bialowieza, in prossimità del confine tra la Polonia e la Bielorussa.

Per consentire ogni spostamento in sicurezza, l’esercito russo ha creato un corridoio protetto destinato alla delegazione russa. La notizia è stata riferita dalla Tass.

Intanto, Kiev ha ribadito che i negoziatori ucraini sono partiti per raggiungere il confine tra Bielorussia e Polonia.

Onu approva risoluzione: condannata invasione russa dell’Ucraina con 141 voti favorevoli

In merito alla guerra in Ucraina, l’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione. Attraverso il documento votato, l’Onu ha deciso di condannare in modo ufficiale l’invasione russa del Paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky. La misura è passata con il favore di 141 Paesi mentre 5 Stati hanno votato contro la risoluzione e altri 35 si sono astenuti.

Tra le Nazioni contrarie, insieme alla Russia, figurano la Bielorussia, la Corea del Nord, la Siria e l’Eritrea. La Cina, invece, figura tra gli astenuti.

La risoluzione dell’Onu non ha un valore vincolante dal punto di vista legale ma ha un significato incredibilmente forte in contesto politico.

Poco prima del voto, l’ambasciatore russo assegnato all’Onu, Vassily Nebenzia, ha parlato ai colleghi dell’assemblea generale delle Nazioni Unite chiedendo loro di non votare la risoluzione nei confronti di Mosca. Nebenzia, inoltre, ha ribadito che l’unico intento del Cremlino consiste nel “fermare” la guerra civile che caratterizza da anni la regione del Donbass.

L’ambasciatore russo, poi, ha anche sostenuto che Mosca sia attualmente impegnata in un’operazione militare di “autodifesa” e ha garantito che l’esercito russo non sta colpendo civili. Navenzia, tuttavia, ha precisato: “I nostri obiettivi saranno raggiunti”.

Risoluzione Onu, Zelensky: “Soddisfatto della decisione”

La decisione dell’Onu è stata commentata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che, attraverso un post condiviso sul suo account Twitter ufficiale, ha scritto: “Accolgo con favore l’approvazione dell’Onu, con una maggioranza senza precedenti, di una risoluzione con un forte appello alla Federazione Russa a fermare immediatamente l’attacco infido all’Ucraina. Ringrazio tutti e tutti gli Stati che hanno votato a favore. Hanno scelto il lato giusto della storia. In modo devastante per l’aggressore, l’esito del voto dell’Onu mostra in modo convincente che si è formata e sta operando una coalizione globale anti-Putin. Il mondo è con noi”.

Guerra in Ucraina, Mariupol assediata dalle truppe russe: bombe su città strategiche di Kiev, Kharkiv e Kherson

Nel frattempo, la situazione in Ucraina continua a essere estremamente delicata, con l’offensiva russa che non accenna scemare. Nella giornata di mercoledì 2 marzo, infatti, gli attacchi missilistici russi hanno devastato il cuore della città ucraina di Kharkivmentre un consistente dispiegamento di truppe ha circondato e isolato Mariupol.

In particolare, a Mariupol, centinaia di cittadini ucraini sono rimasti bloccati e sono tenuti sotto assedio in assenza di acqua.

L’esercito russo, inoltre, sta bombardando senza sosta alcune città strategiche dell’Ucraina come Kiev e la già citata Kharkiv, entrambe nel nord del Paese, e Kherson e Mariupol nella zona meridionale.

Mosca minaccia di oscurare Wikipedia: diffuso primo bilancio delle vittime dal Cremlino

Nell’ambito della guerra in Ucraina, Mosca ha recentemente minacciato di bloccare la consultazione di Wikipedia nello Stato, se il sito web non provvederà a rimuovere quanto prima le informazioni diffuse sui soldati russi morti nel conflitto e sulle violenze militari attuate ai danni dei civili.

La notizia è stata diffusa attraverso il sito Vice.com: a questo proposito, inoltre, è stato specificato che i redattori della versione russa di Wikipedia hanno ricevuto una nota da parte dell’agenzia di censura Roskomnadzor con la quale viene comunicato che la voce intitolata “Invasione russa dell’Ucraina (2022)” presenta false informazioni e si pone come una violazione della legge federale.

L’agenzia di censura russa, pertanto, ha esortato i redattori a rimuovere l’elenco delle vittime militari russe e anche dei civili e dei bambini ucraini uccisi.

In relazione al bilancio delle vittime tra le file dell’esercito russo, Mosca ha diramato un primo bilancio nel tardo pomeriggio di mercoledì 2 marzo. A quanto si apprende, nell’offensiva in Ucraina, il ministero della Difesa della Russia, citato da Interfax, stima di aver perso 498 soldati e conta 1.597 feriti.

Guerra in Ucraina, Anonymous: “Diffusi documenti con dati e mappe dell’invasione russa”

Sulla guerra in Ucraina, è nuovamente intervenuto anche Anonymous che ha condiviso sul suo profilo Twitter alcuni documenti sottratti al Cremlino che svelerebbero le mappe e le date che scandiscono le fasi e gli obiettivi dell’invasione russa in Ucraina.

Nello specifico, il collettivo di hacker ha scritto: “Documenti presi alle truppe russe mostrano che la guerra in Ucraina è stata approvata il 18 gennaio e che il piano iniziale per colpire l’Ucraina prevedeva un attacco dal 20 al 6 marzo”.

Nella prima pagina dei documenti postati sulla piattaforma social, in cirillico è scritto “Flotta del Mar Nero” e “Mappa di lavoro”.

Al momento, non è ancora stato possibile verificare la reale autenticità del materiale diffuso da Anonymous.

Intanto, sempre si Twitter, l’analista di sicurezza Michael Horowitz ha dichiarato che i documenti presentati dal collettivo di hacker sono stati trovati e sequestrati dal ministero della Difesa di Kiev “sul campo”.

La piattaforma, inoltre, sta valutando di bloccare gli account ufficiali di Russia Today e Sputnik. A questo proposito, un portavoce della società di social media ha spiegato: “Dovremo adeguarci alle sanzioni europee, questo comporterà di non pubblicare alcuni contenuti in Europa”.

Missili russi si abbattono sul quartier generale della difesa territoriale di Kharkov

Nella tarda serata di mercoledì 2 marzo, due missili russi si sono improvvisamente abbattuti su Kharkov, città ucraina situata nel nord del Paese. Secondo quanto riferito da fonti ucraine, l’obiettivo di Mosca era il quartier generale della difesa territoriale di Kharkov che è stato effettivamente colpito dai razzi.

Intanto, nel sud della Nazione sotto assedio, il sindaco di Kherson Igor Kolykhaev ha ammesso che la città è al momento controllata dalle truppe russe. A quanto si apprende, Kherson è la prima grande città ucraina a essere stata occupata dalle forze inviate dal Cremlino sin dall’inizio dell’operazione militare speciale ordinata da Vladimir Putin nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022.

A un giornalista del New York Times, il sindaco di Kherson ha spiegato di aver avuto un colloquio con il comandante delle forze armate russe e di aver appreso che l’esercito stabilirà un’amministrazione militare in città.

Guerra in Ucraina, ancora bombardamenti su Kiev

Al pari di Kharkov, anche Kiev continua a essere devastata dai missili russi. Un razzo indirizzato verso la sede del Ministero della Difesa del Governo ucraino è stato tempestivamente abbattuto e neutralizzato dall’antiaerea. In seguito all’operazione, tuttavia, un frammento del missile è precipitato nelle vicinanze della più grande stazione ferroviariadella capitale. La notizia è stata diffusa dai media locali.

I bombardamenti in atto nella tarda serata di mercoledì 2 marzo sono stati confermati anche dai reporter della CNN che si trovano a Kiev. I giornalisti hanno raccontato di aver sentito delle esplosioni nei pressi della capitale, seguiti dall’allarme assordante delle sirene.